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Lo sviluppo della gnoseologia moderna - Swif

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Giovanni Boniolo© 2003 – <strong>Lo</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>della</strong> <strong>gnoseologia</strong> <strong>moderna</strong><br />

[1 ]<br />

05 Kant chiama anche 'matematici' i primi e 'dinamici' gli altri: “ho scelto<br />

di proposito queste denominazioni per non lasciar passare inosservate le<br />

differenze di questi principi nel rispetto dell'evidenza e dell'uso. Ma tosto si<br />

vedrà che, per ciò che riguarda tanto l'evidenza quanto la determinazione a<br />

priori dei fenomeni, secondo le categorie di quantità e di qualità (se si ha<br />

riguardo esclusivamente alla forma di queste ultime) i loro principi si<br />

distinguono notevolmente da quelli delle altre due in ciò, che quelli sono<br />

capaci di una certezza intuitiva, questi d'una certezza soltanto discorsiva,<br />

sebbene gli uni e gli altri d'una certezza piena. Perciò io chiamerò quelli<br />

principi matematici, e questi dinamici” (B 179).<br />

[1 ]<br />

06 Si noti come nel breve volgere di un secolo sia cambiato il rapporto<br />

matematica-mondo: per G. Galilei la matematica è il linguaggio con cui è<br />

effettivamente scritto il mondo; per G. Berkeley è solo uno strumento per<br />

scrivere quello che noi disveliamo del modo in cui Dio ha deciso di<br />

correlare le idee; per I. Newton è la possibilità di formalizzare una filosofia<br />

<strong>della</strong> natura e quindi per farla diventare una fisica vera e propria che<br />

fornisce previsioni numeriche e che può essere controllata tramite numeri<br />

che desumiamo dagli esperimenti; per Kant è intrinseca al modo in cui noi<br />

andiamo a rendere possibile l'esperienza fenomenica, ovvero non è il mondo<br />

in sé che è matematizzato ma è il nostro andarlo a prendere che lo è.<br />

[1 ]<br />

07 Si ricordi la differenza indicata da G.Galilei e da J.<strong>Lo</strong>cke fra qualità<br />

primarie e qualità secondarie. In Kant non c'è, ovviamente il rapporto<br />

qualità primarie/realtà, qualità secondarie/apparenza che c'è in Galileo e<br />

<strong>Lo</strong>cke. Ora i due tipi di qualità appartengono entrambi al piano<br />

fenomenico; cfr. Paton, 1936, Vol. I, p. 61.<br />

[1 ]<br />

08 O dalle associazioni di stati di coscienza soggettivi<br />

[1 ]<br />

09 “Se infatti pensassimo interrotta, in un punto quale che sia, la<br />

continuità <strong>della</strong> variazione, non avremmo più alcun mezzo per riferire il<br />

mutamento a un sempre medesimo oggetto unitario. Se ammettessimo che<br />

nell'istante a un corpo si presenti allo stato x e nell'istante b allo stato x'<br />

senza aver percorso i valori intermedi fra questi due, allora ne<br />

concluderemmo che non si tratta più dello “stesso” corpo: asseriremmo che<br />

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