Lo sviluppo della gnoseologia moderna - Swif
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Giovanni Boniolo© 2003 – <strong>Lo</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>della</strong> <strong>gnoseologia</strong> <strong>moderna</strong><br />
“Così, per es., nel giudizio tutti i corpi sono divisibili, il concetto del divisibile si riferisce a<br />
diversi altri concetti; ma fra questi, qui viene particolarmente riferito al concetto del corpo,<br />
il quale, per altro, si riferisce a certi fenomeni che si presentano a noi” (B 106).<br />
Cioè, il concetto può sempre essere pensato quale predicato di un giudizio possibile,<br />
ovvero quale determinazione di un oggetto (il concetto-soggetto).<br />
14. L'immaginazione e gli schemi<br />
14.1. L'immaginazione<br />
Si era detto che a causa <strong>della</strong> separazione fra sfera dell'intelletto e sfera <strong>della</strong><br />
sensibilità, Kant deve cercare qualcosa che permetta il contatto fra i due mondi e questo<br />
medio lo rintraccia nell'immaginazione (Einbildungskraft).<br />
Nella Deduzione trascendentale del 1787, la considera “una funzione dell'anima,<br />
cieca, e nondimeno indispensabile, senza la quale noi non avremmo mai veruna<br />
conoscenza, ma <strong>della</strong> quale solo di rado siamo consapevoli” (B 112). [ 84 ]<br />
In effetti, l'immaginazione è una funzione assolutamente necessaria nell'impianto<br />
kantiano, tuttavia, nonostante la sua necessità, Kant ne parla in pochi luoghi, tanto che<br />
vi è qualche difficoltà a cogliere esattamente che cosa voglia intendere.<br />
Dai pochi passi in cui se ne discute sembra che essa sia “la facoltà di rappresentare<br />
un oggetto anche senza la sua presenza nell'intuizione” (B 145), questo significa che<br />
“l'immaginazione è pertanto una facoltà di determinare a priori la sensibilità; e la sua sintesi<br />
delle intuizioni, conforme alle categorie, deve essere una sintesi trascendentale<br />
dell'immaginazione; che è un effetto dell'intelletto sulla sensibilità, e la prima applicazione<br />
(base, insieme, di tutte le altre) di esso ad oggetti dell'intuizione a noi possibile” (Idem).<br />
Appena sopra, Kant aveva qualificato la sintesi dell'immaginazione con “figurata”<br />
per distinguerla dalla sintesi intellettuale:<br />
“Questa sintesi del molteplice dell'intuizione sensibile, che è possibile a priori e necessaria,<br />
può essere chiamata figurata (synthesis speciosa), per distinguerla da quella che sarebbe<br />
pensata rispetto al molteplice da un'intuizione in generale nella semplice categoria, e che si<br />
chiama unificazione intellettuale (synthesis intellectualis); ambedue sono trascendentali,<br />
non solo perché esse stesse procedono a priori, ma altresì perché fondano a priori la<br />
possibilità di altra conoscenza” (Idem).<br />
Kant considera l'immaginazione scissa in due: l'immaginazione produttiva, o pura, e<br />
l'immaginazione riproduttiva, o empirica:<br />
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