Lo sviluppo della gnoseologia moderna - Swif
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Giovanni Boniolo© 2003 – <strong>Lo</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>della</strong> <strong>gnoseologia</strong> <strong>moderna</strong><br />
<strong>Lo</strong> schema del concetto empirico di cane è, come visto, la regola per l'applicazione<br />
del concetto di cane al fine di oggettivare come immagine del cane certe sensazioni che<br />
mi affettano. <strong>Lo</strong> schema di un concetto puro non può essere la regola per l'applicazione<br />
di un concetto puro per l'oggettivazione dell'immagine di sensazioni, dal momento che<br />
il concetto puro è al di fuori dell'esperienza se non per il fatto che la permette. Per<br />
esempio, il concetto di causalità, per essere applicato, necessita dello schema<br />
corrispondente, ossia quello <strong>della</strong> successione del reale nel tempo, cioè “lo schema <strong>della</strong><br />
causa e <strong>della</strong> causalità di una cosa in generale, è il reale a cui una volta che esso sia<br />
posto, segue sempre qualche altra cosa” (B 167). Ma questo non significa che lo schema<br />
permette di oggettivare in un'immagine empirica certe sensazioni. Non esiste<br />
l'immagine <strong>della</strong> causalità. Per cui, lo schema <strong>della</strong> causalità è la regola per trasformare<br />
la categoria <strong>della</strong> causalità nel corrispondente principio <strong>della</strong> causalità che è, come<br />
detto, lo stampo dentro il quale inseriamo associazioni di rappresentazioni per<br />
trasformarle in giudizi empirici.<br />
Per cui non ci sono immagini per i gli schemi dei concetti puri. [ 92 ] <strong>Lo</strong> schema di un<br />
concetto puro non può, quindi, essere definito come “la rappresentazione di un<br />
procedimento generale onde l'immaginazione porge a esso concetto la sua immagine”,<br />
bensì come<br />
“la sintesi pura, conforme a un regola dell'unità (secondo concetti in generale), la quale<br />
esprime la categoria, ed è un prodotto trascendentale dell'immaginazione, riguardante la<br />
determinazione del senso interno in generale, secondo le condizioni <strong>della</strong> sua forma (il<br />
tempo) in rapporto a tutte le rappresentazioni, in quanto queste debbono raccogliersi a<br />
priori in un concetto conformememte all'unità dell'appercezione” (B 166).<br />
Tutti gli schemi sono prodotti dell'immaginazione trascendentale e sono regole per<br />
l'applicazione dei concetti. Gli schemi dei concetti empirici sono regole per<br />
l'applicazione di questi e, quindi, per la costruzione delle immagini; anche gli schemi<br />
dei concetti puri sono regole per l'applicazione di questo tipo di concetti, ma non per<br />
avere immagini bensì per trasportarli nei corrispondenti principi puri dell'intelletto e,<br />
soprattutto, sono determinazioni del tempo.<br />
<strong>Lo</strong> schema del concetto puro, dunque, è una determinazione trascendentale del<br />
tempo; infatti solo il tempo è il vero medio fra intelletto e sensibilità:<br />
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