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Lo sviluppo della gnoseologia moderna - Swif

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Giovanni Boniolo© 2003 – <strong>Lo</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>della</strong> <strong>gnoseologia</strong> <strong>moderna</strong><br />

illustrare con argomenti ben più convincenti questa corrispondenza, nella quale, di fatto,<br />

si nasconde tutto il problema <strong>della</strong> conoscenza. E certo non si può dire che <strong>Lo</strong>cke lo<br />

faccia.<br />

La positività del limite e il conseguente approccio critico che caratterizzano il<br />

pensiero di <strong>Lo</strong>cke sono certamente rilevanti, ma se con un bilancio complessivo ci<br />

chiediamo quanto i limiti del conoscere siano stati indagati dal filosofo inglese, ebbene<br />

la risposta rimane piuttosto incerta, poiché in diverse occasioni, su piani differenti, egli<br />

tende a reintrodurre nel sistema del sapere anche quelle assunzioni che, per la loro fonte<br />

o per le loro caratteristiche, avrebbero dovuto rimanervi estranee.<br />

E per concludere probabilmente il maggiore dei problemi sollevati dalla filosofia<br />

lockiana, anche se non imputabile solo a lui, sta nella riduzione dell'attività cognitiva<br />

alle idee. Ciò comporta quella deriva rappresentazionista dalla quale con estrema fatica<br />

tenterà di sottrarsi il pensiero kantiano e post-kantiano, probabilmente senza riuscirci<br />

appieno. La stessa vaghezza <strong>della</strong> definizione di idea, non molto diversa da quella<br />

cartesiana di res cogitans, incontra difficoltà probabilmente insuperabili con gli<br />

strumenti concettuali del pensiero moderno, in primis la supposta distinzione tra una<br />

realtà data e un sistema conoscitivo da essa distinto. Sarà anche grazie ai paradossi cui<br />

porterà la radicalizzazione di questa "ideologia" che si apriranno nuove strade alla<br />

riflessione critica sulla conoscenza.<br />

6. Berkeley (1685-1753)<br />

La posizione di George Berkeley, vescovo irlandese di Cloyne, si stacca da quelle<br />

fin qui esaminate per il semplice fatto che essa è diretta conseguenza <strong>della</strong> sua<br />

apologetica religiosa. Deciso avversario del meccanicismo cartesiano e newtoniano, il<br />

cui effetto negativo, a suo giudizio, si ricontrava nel materialismo e nel deismo dei<br />

liberi pensatori, Berkeley indaga la conoscenza prendendo le mosse dal più esemplare<br />

empirismo per raggiungere un risultato non teoretico ma teologico, meglio, appunto,<br />

apologetico. L'impossibilità del meccanicismo con la messa in crisi dei sui presupposti<br />

apre la strada alla fede e all'affermazione <strong>della</strong> centralità di Dio, sbarrando la strada a<br />

quanti mistificavano e inquinavano la vera fede religiosa con il loro materialismo<br />

(Berkeley, 1710, Introd. § IV; § 156).<br />

CxC – Calls for Comments, SWIF www.swif.it/cxc 29

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