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Ayuntamiento de Madrid - Memoria de Madrid

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hAnda <strong>de</strong>l I{e ri furono prefi da due mila huomini darme ; & firn queñi<br />

cento venti gentiluomini Catalani -, & huomini llluñri Raimondo Terillio,<br />

Giouanni di Moncada,/Jernardo Contellia,& Lupo Correlila. Et con queflo<br />

impeto di vittoria Mfonfo fu ributtato nella rocca, tal che le cafe di tutti t<br />

Catalani furono meffeàfacco da"^apolitani,&dagli Sfor^^efchi.<br />

DeUa rotta, ch'egli ebbe à Viterbo. Cap. xxxij.<br />

COMBATTE' nondimeno con infelice fucceffo a Viterbo con Braccio :<br />

ma fu abbandonato, & tradito da Gilberto, & 'Niccolò Orfino, i quali pochi<br />

giorni innanzi facendo vnfecreto trattato con Braccio, gli aueuano promef<br />

fo di volere abbandonare Sforma in battaglia , ogni volta che la fortuna glie<br />

^eAueffe dato occafione. Et Braccio emendo poi venuto nella felua Saccomana<br />

a parlamento con Sfor'7:a \ gli moftrò poi vna fcritta fognata di mano di<br />

Niccolò in tefiimonio di queña ribal<strong>de</strong>ria. Fecefi la giornata nella via Caffia<br />

non lungi daWacque Buffettane, doue Tartaglia pàfiando le fue genti per<br />

iÌlagg.di.^olfènà fi congiunfe cqn^raccio,ilquale da ^rifpampano &daBa ;<br />

g^o,reale (quesip fu già il bo fco di\Eeronia) era venuto à Montefiafcone. gik B«¡/C» di fe<br />

Combatterono quefiigran Capitani,in fiammati di grandi odij,& per queño ronia.<br />

anco forniti difor':^grandì,da melodi fino al tramontar <strong>de</strong>l Sole : non auen<br />

do neffuno {come tiftimonió dapoi Braccio vincitore) fra tanta gente (perciò<br />

che fu combattuto da otto mila caualli) nè con maggiore arte,nè con pià<br />

terribile impeto,nè con più lunga coñan'^a,di quel che fece sfor-:^. Mamen<br />

trechesforT^ indarno richiamaua i fuoi che tornaffero in battaglia,vnafe-^<br />

rita mortale che e^li ebbe nella cqllo.ttola,lo ritenne auendo perduto mille et<br />

fettecento caualli. Vra queñi furono prefi quarantaotto tra capitani dica--,<br />

ualli,^ difiinteria,ma i più chiari di valore furono, Fofchino figliuolo d vna,<br />

forella,^ccattabriga,&Manno Barile,i quali Braccio mandò àguardan<br />

nell'jfola di Marta,^ nella Vefentina.<br />

La rotta ch'egli ebb J à Grotta. Cap. xxxiij.<br />

VOLENDOSI vendicare <strong>de</strong>Umgiurie,che gli aueua fht$o Sergìanp,il sfotXftmr^<br />

quale lungo umpp indarno auea tentato i veleni,e ipugnali,& molto prima<br />

gli aueua tefo infidie al ponte <strong>de</strong>l sarno,entrò in TS[apoli,con lefiercito arma .<br />

gridando gli sforT^eJchiilnome <strong>de</strong>lla B^ina,&cercando di sergianoper<br />

'colerlo ammao^^re,ilquale con la fua infoiente fuperbia,& malignità, tur-<br />

^(^ua le diuine,&ymane ragioni . Tutta la nobiltà fhuoriua sfor7ia,per il co<br />

^orfi <strong>de</strong>Uaquale, 'efiendo di ciò autore Francefco Morimmo, entrando gli era<br />

fiata aperta laporta.Ma Sergiano abbattuto da tantapaura,veggedofi infe<br />

^ìordifor^^jì ^ ¿inganni j cèfi fu mandato fuor <strong>de</strong>lla i^cca Francefco

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