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Ayuntamiento de Madrid - Memoria de Madrid

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.L lBfiO T ill AI O, )<br />

Perciò chè ilí{é <strong>de</strong>ftdèrdua grandamente d'accrefcerreputationei&ncche^<br />

^ ai genero fuo^e in ogni modo inaÌT^rlo à Jpera:(a gran<strong>de</strong> di maggior flato.<br />

Confermati con quefti aiuti il Borro,et Guglielmo injieme con Oto,pacarono oto Mjfalta U<br />

àyighieuano,doueilTorrianoaueuameJJolaguardia',&perquattrodìgli rnura di vi'<br />

diero l*af[alto,auendo appoggiate le fcale,& meffoui d'intorno arcieri & ba- rw««-»* •<br />

leflrieri,di maniera,che tutta la muraglia era ¡pagliata di difefa. Ma i faldati<br />

<strong>de</strong>* Torriani aueuano accomodate alle mura le trincee di materia piugrof<br />

fa, co i quali coprendoft ruinauano già gran furia difafh, & feriuano colorocche<br />

faliuano : nè vera jperan^^ alcuna di poter pren<strong>de</strong>r la terra, fe no con<br />

haleflre & machine grandi, fabricate con lungo (¿rfaticofo artificio. tt ciò<br />

non parue allora al Borroyche fi doueffe fare^per non fiar di là dal Te fino lun<br />

go tempo à combatter quella ter ra y attendo egli diffegnato quanto piti toño<br />

poteua mouer guerra,& mettere paura alle terre vicine à Milano * Ma i Vi<br />

gheuanefi leuatifi in fuperbia per auer veduto rotto in diffegno <strong>de</strong>* nimici, e*l<br />

felice fiicceffo <strong>de</strong> fuoi,mentre che il Borro richiamaua i foldati dall'aJJàlto,non<br />

poterono ritenerfi punto sì , che aperta la porta fubito non vfciffero fuora.<br />

Terchegli Spagnuolive^endogliprefontuofamente venir figli adofib,e info- scdramueeis<br />

lentemente fcorfiinani^^fecondo lorovfan:^fuggendo,& moflrando d*auer tra \igutua»<br />

ne gran paura opportunamente vccellandogli.gli tirarono lungi dalla porta j<br />

& fatto vna girauolta con lefquadre con tanta prefle-:^,gli circondarono, * *<br />

che i nimici ve<strong>de</strong>ndo fi poco meno,che ferrati fuor <strong>de</strong>lla terra,& nel ritirar fi<br />

fentendofi trafiggere da molti dardi mefcolati con gli Spagnuoli furono sfar<br />

T^ati fuggir <strong>de</strong>ntro la porta j & fe non,che impedite & ¡errate le porte, ma<br />

data fubito giù la faracinefca chiufero di fuora coloro,che singegnauanod'en<br />

trare infierne in vno ¡quadrone, {en%a alcun dubbio gli Spagnuoli aurebbo^<br />

no fen':^ ferita prefa la terra, De Vighieuanefi alcuni ne furono morti, &<br />

molti prefi. Vi morir ono anco di<strong>de</strong>ntro alcuni huomini d'arme Spagnuoli<br />

con quegìi,che fur ono gettati jd'alto -, gli altri fatto cambio con quei,che erano<br />

flati ferrati di fuora,ritornarono in campo. Era allora fopra il fiume <strong>de</strong>l<br />

Tefino vn ponte di legno alla terra di Turbico, & fornito à i capi d'vno argine<br />

à guija di luna, & di caflelli di legname, ne i quali di quà & di là due<br />

fquadre di Milanefi & di Comafchi faceuanó la guardia. hra perauentura<br />

in quei dì fcemato il Teftno^i maniera,che i Cauai leggieri à certipajii.pare-<br />

^a che lo pote¡fero valicare con non molto pericolo. La on<strong>de</strong> quafi tutti gli<br />

huomini di arme di Oto,& fopra tutto i caualli Spagnuoli aue do tolto ingrop<br />

paaltretanti fanti paffarono fu l'altra riua \&di quà & di là nello ¡puntar<br />

<strong>de</strong>ll'alba all'improuifo affaltando i ripari, con gran tumulto, 0gfan grido<br />

^^cominciarono à falire. Tanta fu la prefle-s^T^ <strong>de</strong> gii Spagnadi, che in<br />

quella parte ne cacciarono quafi prima la guardia, che l altro fojl'e combatda<br />

tutto il numero <strong>de</strong>lla fanteria, Terche ef¡'endone ammaT^iù po-<br />

9 il Borro poich'ebbe prefo il ponte gli faluò tutti ¡èn^i^a farhrdifpMcerei

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