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Ayuntamiento de Madrid - Memoria de Madrid

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tu Viru DJ LEOTl DECIMO.<br />

ifualiglifaceßero inten<strong>de</strong>re»che mnpiaceua punto alpopolo Fiorentino, che<br />

Veßercito entraße nel paefe, per gli acerbiffimi odij <strong>de</strong>' Tifani contra loro, i<br />

quali non aurebbono la/ciato andare occafione alcuna,affine di racquiñare la<br />

libertà perduta,^ che i prelati con la guardia fiorentina à bañan^^ fareb^<br />

bono ñati in Tija & fecuri (¿r falui^zír liberi.ogni volta che tranquillamente<br />

& religiofamente fi foßero rifoluti voler dijpatare <strong>de</strong>Ue cofe diuine.pm toflo,<br />

che <strong>de</strong>lle contefe vmane. Qneño partito gra n<strong>de</strong>mente fcemò la riputatione<br />

<strong>de</strong>l So<strong>de</strong>rino,con la quale voleua parere a'Francefi,che poteße molto appref<br />

jó i cittadini. Ver laqual cofa fi sfor's^ò,ma con più difoneño con figlio per fa'<br />

re ancora maggior fauore a* Francefili ridurre in ogni tuodo quella raunan*<br />

^ à Fioren":^,doue come in grandiffima ò ricihiffima città non era punto bi<br />

fogno con guardie armate difen<strong>de</strong>re i prelati : conciofia cofa, che quiui non fi<br />

aueua d auer paura d'ingiuria d'alcuno. Queña cofa era commendata dà.,<br />

France fi,& mirabilmente piaceua d Cardinali, sì'come quelli, che per la di'<br />

gnità <strong>de</strong>lia città chiaramente conofceuano, che l concilio n aurebbe acquiftato<br />

maggior riputatione. Ma quei me<strong>de</strong>fimi gentiluomini, i quali aueano im<br />

pedito,che non fi vinceffe il partito <strong>de</strong>lle guardie,con vno flrtpito di panche le<br />

uar ono auco il ragionamento di que flocon figlio come dannojo ^importuno<br />

: quafi che quella città congiunta in amicitia con tutti i Criñiani, er fem'<br />

pre amiciffima à Tonte fici, ogni volta che in e ffa fi <strong>de</strong>ße luogo alla difcordia,<br />

^ fcifma dé prelati/ejponeße à pericolo d'vna nuoua guerra,& alle tembi<br />

lifcommuniche & inter<strong>de</strong>tti <strong>de</strong>l Papa , meritamente contra lei [<strong>de</strong>gnato &<br />

corrucciato. Facendofi adunque il concilio poco felicemente in Pija contra<br />

- Giulio,& molto abbandonato per fitte Cardinali & certi pochi Vefcoui /è»-<br />

':(aguardia alcuna,nacque vn grandiffimo rumore fu lponte d'Urno (non fi<br />

TtiMultçm T>» 5>¿¿ jg à cafo.ò à ñudio) tra Francefi & Tißni,tr atte fuora l armi dali vna &<br />

" parte. T^lqual rumore eßendofi feriti alcuni dall'vna eir l'altra par<br />

te, il Lotrecco fi ritrouò in gran pericolo <strong>de</strong>lla vita, & Çen'^alcun dubbio fu<br />

faluato,perche vi traße il figliuol <strong>de</strong>lTo<strong>de</strong>ñá, ilqual per acquetarlo ß^inje il<br />

cauallo in mex^ <strong>de</strong>l tumulto. Per laqual cofa tanta paura prefe fubito ogn*<br />

vno,di non eßer per tradimento dati in man di Giulio,che incontanente <strong>de</strong>li'<br />

Il Concilo fi jjgYarono di partir fi di Tifa^ & di là di Ungo via correndo s'auiarono à Mtl^^<br />

fMTtt t ,ja. Furono di quei, che cre<strong>de</strong>ttero,che il so<strong>de</strong>rino di<br />

fuoprtpio volere non conce<strong>de</strong>ße il luogo al concilio, ma per gran<strong>de</strong> importU"<br />

francefco^^^^ fuo'ßatello Francefco Cardinale, ilq.uale era <strong>de</strong>llafattione Fran-<br />

Tint Card, mal cefe,& con leggiadra fintìone aueua ottenuto da q ¡egli, i quali fi era'<br />

»Mgtt. no partiti, di douere egli rimanere appref io Giulio, quafi per certiffima<br />

f^ia di tutti i fuoi dijjegni. Perciò che eßendo egli d'ingegno accorto 9<br />

i¿r fiottile per gU dubbiofi fini <strong>de</strong>lle cofe, no» aueua volutoarrifihiarel^<br />

dignità <strong>de</strong>l Cappello in cofi graui pericoli, ma tacito con accorto fenti^<br />

mento doue aueße â riußir^ la furia <strong>de</strong>l Concilio , prouiño di Conci'<br />

IÌQ

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