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Ayuntamiento de Madrid - Memoria de Madrid

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- y- i T U D 1<br />

tù <strong>de</strong>lla Corona ^eale. Ma che inan':^ ogni altra, cofa pareua lörOyche fi'do^<br />

uejfe liberar la B^ina dadueinfolentijfimi rufßani& ladroniyiquali.arrogan<br />

temente aueuano vjurpato il B^gno, & fottoposlaftcon pejfimi artificij lä<br />

Fscinajo lacerauano,& metteuano in ruina. Et che quefii erano l\/llopOyrouedutOy & difgiunto da'fiwipareua chefacilmen<br />

te fi poteffe ammaz^re. Ma à gli omicidi mancò poi l'animo per mettere<br />

ad eßecutione la morte di tant'huomo, quando auendolo veduto fipra vn cauailo<br />

daguerrayilqualper la fecureT^ di chi lo caualcauayaueuanome Speran':i^,<br />

con vno {quadrone quadrato <strong>de</strong>'fuoi foldati, & conminacciofo voltò:<br />

paßare il fiume,ebbero paura di lui. Terciò che queiì'uomo acuto per certe<br />

congietture auea compre forche in fecreto da lui s'ordinauano alcune cofe<br />

chi'fi metteano ad ordine le fquadre,&aueua anco offeruato i volti pallidi in<br />

alcunij qualipareua,che con animifofpefi trattaßero cofe tcrribìliy&perico<br />

lofe. Ma eßendo egli huomo aperto,&generofo non fi poteua indurre à ere<strong>de</strong>reyche<br />

maili foß'e tramato contra cofa alcuna cofi cru<strong>de</strong>le -, di manierayche!<br />

non dubitò d'andare à trouar Giacopo nella B^cca di Beneuento. Q uiui fetondo<br />

che s'era dato ordine, mentre che Giulio Cefare con breuiffimeparole,<br />

^ & con villanie l'accufiua di tradimento, & allo'ncontro egli falito in colera<br />

& moffo dal vituperio di quella calonnia^mentendolo come vn triiio, lo sfida<br />

ua à combattere in fleccato alla prefen'^ di Giacopoyla cofa fu ridotta à tale,<br />

cheTeretto,& C ecolino,fingendo difkrciòper <strong>de</strong>bito, gli partirono, & prefi<br />

gli menarono in diuerfi camere. Ma Giulio Cefare fubito fu lafciato, & à<br />

sforK/t fatto sfor'^fuTTono meßc incontanente lemanete di ferro. Et fen%a dimora,ßtprigione,<br />

tofivngranconcorfo, la cafa di SforT^afu meffa à facco,&p^efi tre fuoi fi'<br />

gliuoli,& quafi tutti ifuoi parenti meßi in prigione,eccetto Santo par ente,ti<br />

quale nel principio <strong>de</strong>l tumulto fojpettando di cofe tali, é opportunamente<br />

diuinandOyS'era per buona fòrte fuggito»<br />

Come Giacopo di Principe fu chiamato Re, & come Sforza<br />

faluoslì. Cap. xxxix»<br />

TO I che fu prefo Sfor^^, Giacopo fe ne venne à yapoli,& auendogli<br />

cucopo fi fa ^^^^ Cailel nuouo vn Capitano d'sAuerfa, ilqual dal contrario effetto ebtc<br />

Rr di bìapoU y nome Saluatoreyfé ne fece padrone, liberò Taolo Orfino, & amma-^^ndo<br />

& ucci<strong>de</strong> V Alo 'Pandolfo Mopoybagìiò le tauole <strong>de</strong>lle noT^ <strong>de</strong>l fuo fangue. Et non molto<br />

f ® • dapoi fece la B^ina conforte <strong>de</strong>l letto maritale,ma leuatagli l'autorità di tut<br />

tol gouerno,caricatola di molte villanie,& feueramente castigatola, la fec^<br />

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