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Ayuntamiento de Madrid - Memoria de Madrid

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tA VITA DEL MABSUESE Dl TESCAB^A<br />

città eßendouiper tutto le <strong>de</strong>licie dégiardini^erano tutti cinti di baflioni nm<br />

rati,& di grandi & d'alti ripari. Ora mentre che l'effercito fi menatia dalla<br />

via di Lodi poco piegando a* borghi diporta Ticinefe, & non vfiiua alcuno,<br />

fumando già le cafe,apparue vnuomo fionofciuto in abito da contadino, che<br />

non fu piuveduto in neffun luogo,al Legato Giulio, ficendogli inten<strong>de</strong>re,che<br />

i Francefi perduti nella paura,& nella <strong>de</strong>jperatione, aueuano pcfto fuoco nel<br />

le cafi,ér scippar e cchiauano difuggire-y che i cittadini ftauano intenti per<br />

vendicare l'ingiurie-,^ che per ciò con animo lieto saffaticafiero d'andare<br />

inan'S^i,poi che tutti gli abitatori priegauano ogni auuerfità a Francefi, ci?' a<br />

loro come liberatori <strong>de</strong>lla patria ogni felicità & ventura. Troffero dunque,<br />

il l'efiara.ilLegato Giulio,élcardinal sedunefeconfortator <strong>de</strong>gli SuÌ7^7ieri,<br />

^ gli altri capitani ritirati icatialli in cerchio furono infieme à parlamene<br />

to,e tutti furono d'vn parere che fi mandaffe à [piare per i cauai leggieri quel<br />

lo,che fi ficeua a ripari dé nemici. I caualli mandati riferirono,che non aue<br />

uano ritrouato alcuno per la §ìrada,&perche l'aere erapiouofo, cheglipareua<br />

molto pigra la guardia dé nemici. Era già fera & venendo tuttauia<br />

vna pioggia minuta, & maffimamente per la firada fingofa, non fi ve<strong>de</strong>ua<br />

punto <strong>de</strong>li'vfata allegria neWeffercitò, perciò che l'artiglierie ejfendo nelle<br />

ruote piantate nel fingo difficilmente fi poteuano condurre à battere iba-<br />

Hioni,\S fe non gli pren<strong>de</strong>uano,aueuano da po fare ali'aria,in vn terrenpalu<br />

dofo, vna lunghiifima & fredda notte di verno. Stando eglino dunque in<br />

quel modo con lenta jperatiT^ à difcorrere : Che pià tante parole ? diße il Te<br />

fear a -, Io farò quello, che andrò piti certamente ad inten<strong>de</strong>re, che animo &<br />

quai for7;e hanno i nemici in difen<strong>de</strong>re i bafiioni,acciò che in ogni modo pof<br />

fiarno alloggiare nelle loro fianT^e. Trocurate voi folo,che i Te<strong>de</strong>fchi,a' qua<br />

li era toccata allora la prima ordinan's^a,quanto pià tofio mi vengano appref<br />

fo -, poi figliano gli Spagnt4oli,&gl'italiani, & gli SuiT^ri rimangano alla<br />

guardia <strong>de</strong>ll'artiglierie,& meco vengano i cauai leggieri,i quali foccorrano i<br />

primi pedoni,& jpijno ogni cofa. Detto queflo tolti con eßo fico con T^iccO'<br />

lò Valentino,e'I Volagne, non pià che ottanta archibugieri dtgran <strong>de</strong>fire':^%a<br />

(¡^¡r valo-re,fe n'andò a' bafiioni.gli Spagnuoli per gli argini jdrucciolofi fali'<br />

rono in cima <strong>de</strong>l bafiione, fubito fiaricarono gli archibugi, & difirdinarono<br />

la guardia lenta & rara,nondimeno gli suÌ7^eri correndo fecero tefia, ma<br />

non eßendo ferrati infieme, gli spagnuoli facilmente gli ributtarono -, élTe<br />

fcarafiltò <strong>de</strong>ntro il baftione,& entrò nella battaglia, & morto di fua mano<br />

vn Capitano SuÌ7^ro,&pcftigh altri in fuga, furono prefi anco gliallog"<br />

giumenti Venetiani. Già vn numero gran<strong>de</strong> d'ogni fi-rtefildati, vdito & refi<br />

il grido era entrato nel bafiione. I Te<strong>de</strong>fchi alla Torre vecchia, laqual fi<br />

chiama <strong>de</strong>ll'Imperadore, ßtto le volte <strong>de</strong>ll'acquedotto, auendo qutuiper vn<br />

pe"^ animofamente fatto te fta,vno ¡quadrone di SuÌ7^ri, di Francefi<br />

erano entrati <strong>de</strong>ntro riceuute di molte ferite, Teodoro Triuulcio capitan <strong>de</strong>l

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