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Ayuntamiento de Madrid - Memoria de Madrid

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mceL OLpMuH & chiamatolo fuor <strong>de</strong>lla camera, lo tagliarono àpeT^. ,<br />

Giacque il fuo corpo me%o morto nella via publica, con tanto fcherno <strong>de</strong>lla<br />

fortuna, che la B^ina non ne fe pur parola -, ¡parenti non tolfero a vendicar<br />

la morte dicofi grand'huomo-^el Magißrato ancora pafiò quel ßtto con<br />

mirabil filentio*<br />

Della vitupcTofa morte di Niccolò Orfino. Cap, xlviij.<br />

NICCOLO^ Orfino ancora figliuol di BertoldoMlquale ho <strong>de</strong>tto, che.<br />

nella battaglia di Viterbo Sfor^^a era flato abbandonato, & tradito, come:<br />

Braccio me<strong>de</strong>ftmo doppo alquanti anni à Gaianello in parlamento finceramente<br />

fece teftimonio^ con vituperofa morte portò la pena di quella fcelerag<br />

gine. Ter ciò che atten<strong>de</strong>ndo egli in Soana,terra <strong>de</strong>l contado di Siena, <strong>de</strong>l fuo<br />

ftatOfà tentare infolentemente la oneflà <strong>de</strong>lle donne contadine,ßttofi raunan<br />

jMofie ¿»Nìcw :(ad'vnaßmigliaylaqualeaueiia congiurato contra ilTiranno, morì pafiato<br />

l» Ofßm. cru<strong>de</strong>liffimamente dallo¡piedo,&dalle mam d'vn ben corrucciato aratore.<br />

Di Paolo Orfino morto per infidie di Braccio. Cap. xlix.<br />

AVENDO anco flracciatoVamicitia antica conTaolo Orfino Capitan<br />

valor ofoymantenne cofi gran<strong>de</strong>mente l'odio feco, che tirarono la colera, & l*<br />

odio fira loro fino allo sfidar fi à fingolar battaglia. Ma quefia imprefa fu di<br />

flornata da Tapa Giouanni,che già fu Bal<strong>de</strong>far Cofciajlquale andando allora<br />

la prima volta da Bologna à B^ma^Sforo^a ch'era fcritto al fuo foldo,ve laue<br />

ua accompagnatOy& aueuaßtto moflra in quella pompa per mc:^ B^ma d*<br />

alcune ornatijfime ban<strong>de</strong> di caualli, & fquadre dißnteria difoidati vecchi,<br />

auendogli diciò inuidia Taolo,ilquale efiendo molto gran<strong>de</strong> per le a<strong>de</strong>reti'^ie,<br />

&per leforT^e <strong>de</strong>lla ßttione Orfina, non poteua fopportare, che nefiìtno gli<br />

fofie eguale dipoten7^ay& di dignità,& <strong>de</strong>fi<strong>de</strong>raua in ogni modo di regnar fo<br />

lo in B^ma. Terciò che era valorofo in guerra^ìna ambitiofo,infoiente ^fan*<br />

•guinoß,&inßmeper leggere^^ di ceruello,&per effer più volte vitupero<br />

famente pafiato da vna parte ali altra. Ingegnando fi egli dunque di leuare<br />

dallamicitia <strong>de</strong>l Tapa Sfor's^.da lui con diuerfe ingiurie flimolato,et cacciar<br />

lo di I\pma,perche cacciato lui, pareua che non vi reflafie più alcuno, ilqual<br />

potefie rafiì'enare la licen'^,& lardimento di lui: fece ogni sfor^^ fuo, che^<br />

Sfor^joliecìto <strong>de</strong>lla falute fiia,cacciato per for':^a &jon ingiurie s^vfcifie dt<br />

B,orna,& s'accampaße nella Selua <strong>de</strong>ll^glio ; nèfupoffibile indurlo à voler<br />

ritornare; bcnche il Tapa auendogli mandato il Cardinale di santo ^gnoloy<br />

amico f:w vecchio, à nome commune prometteffe la fe<strong>de</strong> per Taolo. Tercio<br />

che gli rijpofesche egli non era per fidare la falute fua alla heHialità di qncH<br />

huomo, ilquale effendo già alla prefin':i;a di Tapa Gregorio^non aueua dubi'<br />

tato

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