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Ayuntamiento de Madrid - Memoria de Madrid

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t J t íiO S t $ T 0.<br />

gli foccorfo.egli era in ogni modo per feruarle di là fuor di quel pericolo. Mit<br />

egli giurò di non volere rtpofare con l'animo fuo, fe prima non ßceua Veße*<br />

file aUe fue fanterie tagliate à pex;^, cól fangue <strong>de</strong> Te<strong>de</strong>fchi & <strong>de</strong>gli spa^<br />

gnuoli. tt non molto dapoi queño huomo di gran<strong>de</strong>, & acuto ingegno,&<br />

molto eßercitato neUe fcaramuccie, perciò che non vera alcuno che fapejfe<br />

meglio di lui aUettare il nimico,affaltarlo aü'improuiña, ßre mbofcate,iagannarlo,ritirarß,<br />

& combattere con vantaggio,tirò fuora i foldati <strong>de</strong>l Sig.<br />

Antonio da Leua,& moñrando difuggire,à poco à poco gli conduße al luogo,doue<br />

egli aueua afcofo ißnti, e i cauaUi. Terche riuolta allora la cauaUe<br />

ri a,e terribile,& brauo,incalvandogli,& ñringendoli,gliperfeguitó di ma<br />

niera^ch'amma'j^atone molti, ributtò gli altri fpauentati <strong>de</strong>ntro <strong>de</strong>üaporta.<br />

Ma mentre che auendo egli onoratamente vendicate le fue compagnie »<br />

henche nongliaueße refo egual rotta -,ß ne ritornaua in campo,incontrò per<br />

la via Boniuetto,ilquale veggendolo tutto infiammato,& brutto <strong>de</strong>l fangue<br />

dé nimici ,gli domandò, che proua egli aueua valoroßmente ßtto. Terche<br />

raccontandogli egli ogni cofa per ordine,lo priegò,che voleffe ritornare a<br />

dietro & moñrargli il luogo <strong>de</strong>lla battaglia -, doue il S.Giouan dé Medici copiacque<br />

a Boniuetto. U queño modo dunque mentre che ñauano à guardare<br />

, & annouerare i corpi morti di frefco, fu da vna caftpola graumente<br />

ferito d Vìi archibugiata nella gamba <strong>de</strong>flra. Perche ßttoß portare in cam* ch dt' utiki<br />

po,& con animo infolentijfmo fopportando à fatica,che impedito dalla feri- fimo.<br />

ta noHpoteffe andare à combattere,il {{eFrancefio, sì come quello che era la<br />

gentilezza <strong>de</strong>l mondo Andò fpeffe volte à vifitarlò, & confortoüo,che non vo ^^^<br />

leßepigliarß tanto dilpiacere.maper guarire toño & bene la piaga.poi che ^<br />

egli era cofi valorofo, voleßt liberare laninio fuo di quella importuna er mu<br />

tile moleñia per accrefcere la ßma <strong>de</strong>üa gran<strong>de</strong>zj^ <strong>de</strong>ü'animo fuo,conialo<br />

<strong>de</strong> <strong>de</strong>üa patientia. Et non molto dapoi per guarire più comodamente, ottenne<br />

dd Marchefi di poteteffer portato perii Vò a Piacenza. Queña ferita<br />

fuoradi propofito riceuuta fenz^alcun dubbio ¡fogliò il campo Francefe<br />

dvnvalorofiffmo,&vigilantijfmo difenfore fopratutti gh altri; perciò<br />

che non v'era huomo alciin cofi vile & da poco. ilquale volentieri non fegnitajfe<br />

ìinfegne di lui -, perche quindi fe n'acquiñaua certijfma gloria di<br />

"¡^era virtii, ancora che fi foße per<strong>de</strong>nte. Terche queño huomo d'animo coirne<br />

, & d'indomito vigore, diceua che egli ßceua i foldati nuoui vecchi,<br />

non con le paghe di molti anni,sì come fogliono gli altri Capitarli ,ma in pofcaramuccie<br />

con onorata & vtile difcipliria. In quei me<strong>de</strong>fimi giorni<br />

ancora, quafi che la fortuna fopra il douere nimica a'Francefi , ramaße<br />

Giacopo<br />

niifi aiqniñó zran<strong>de</strong> ñato ful lago di Como,comandandogli ciò il Sig.Fran- i^nef».<br />

^ ^ GG ia cefo

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