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Ayuntamiento de Madrid - Memoria de Madrid

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D J A L r o l^S o. 520<br />

mmente^rarmi potentiffime <strong>de</strong>* Venetiani ; & in quella guerra <strong>de</strong>* FrancefiyneUaquale<br />

l'Italia fi condufi'e in pericolo di per<strong>de</strong>re la liberta fita ßtta U<br />

pace col B^ Carlo liberò marauigUofamente Lodouico SforT^a fuo genero j &<br />

"penendo finalmente à morte, lafciò cinque figliuoli di Eltonorafua donna, & cinqueßgUut»<br />

figliuola <strong>de</strong>l Re Ferrando,auendo poi che egli ebbe ßtto pace con Carlo,mol- ^ ¿'¡-rcol*.<br />

to affortificato il fuo ñato,& di amicitie,& di parentadi. imperò che ßcendo<br />

parentado con la cafa SforT^fca, <strong>de</strong>tte per moglie ad Alfonfo fuo figliuolo AlfonfoßgUuB<br />

maggiorerà figliuola di quel Galea^^o sfor^^aMqualefu morto in chiefa da U d'Ercole,<br />

quei fuoi nimici congiurati Jecefi genero Francefco Gom^aga.Signor di Man s/or<br />

toua,& eßendo morta poco doppo che furono ßtte le fue no-si^^fiyla fua nuora<br />

Sfor:^efca,ßcendo parentado con Tapa ^lefi'andro fe fio,<strong>de</strong>tte per donna ai<br />

Alfonfoßo figliuolo la signora Lucretia Borgia con ma grandiffima dote, à LucrttU Borconfirmatione<br />

oltre à quefto et à ficurtà <strong>de</strong>llo flato fuo,ilquale era feudatario gi". moglie ^<br />

<strong>de</strong>lla Chiefa. Terilchefu dato, per onorar maggiormente la cafa fua per fua ^ W •<br />

liberalità da Tapa ^leßandro il cappello à Ippolito fuo ffatel carnale.^e- ìffoUto dé<br />

flo Alfonß viuendo ancora il padre,& dilettandofl dapoi che egli fu vfcito di<br />

ßnciullo,molto piu <strong>de</strong>lle armi.che <strong>de</strong>lle lettere, fe nandò in Francia,à ßre ri<br />

ueren'^a al Re, dalquale auendognene molto raccomandato Ercole fuo padre<br />

(che era ñato gran tempo riceuuto in protettione dalla corona di Francia)<br />

fu grandiffimamente onorato, ßcendolo particolarmente <strong>de</strong>l numero di quei<br />

baroni, & caualieri, che portano per fegno al colio,vna catena d'oro, con ia<br />

imagine di San Michele Arcangelo,che ha fotto i piedi il <strong>de</strong>monio fi quali Ca- Alfonfo fatt9<br />

ualieri fi danno co folenniffime cerimonie la fe<strong>de</strong> l'vno à l'altro,di foccorrerfi,<br />

& aiutar fi fempre in ogni caß,0 ingiuria <strong>de</strong>lla fortuna,con inuiolabile et fca ® J ' '<br />

hieuole ñudio .Et Up rimo, ¿r il principal di cofi onorato ordine, è fempre il<br />

^e ñefio. Andò dipoi per la cagion me<strong>de</strong>fima, à ve<strong>de</strong>r le città di Fiandra, Alfonfo in Vii<br />

eelebratiffime da ogn vno ,per le frequenti, grandiffime fiere & mercati dra.<br />

^he vi fi ßnno,&per le belle ara^erie che con tnarauigliofo artificio fi teffo<br />

no inqueipaefi.Tafiò dapoi in inghilterra^per ritornar fine poi che egli aue<br />

vedute le ricche'^ e i coflumi di quelle genti con la dignità chegli aueua ghiltena.<br />

i^ito il ¿ie,& con la notitia di molte cofe & vfanT^e foreflieri, alla patria fua.<br />

^oue morto finalmente il padre, prefe con gran ßuore & confenfo <strong>de</strong>lpopo-<br />

^o,il nome & la signoria di Ferrara. Doppo laqual cofa dipöco,nacqi'eper le Alfonfofrceeit<br />

male et poche riccolte di quell*anno,nel popolo vnx grandiifimaßme.Laqual nel Ducato ai<br />

^oßgUfii vna bellißma occafione di moflrare vna pietà ^ vno amor gran- E^OÌ« /»»<br />

verfo la fta patria, diui<strong>de</strong>ndo & ßcendo parte di vna quantità gran<strong>de</strong> di " '<br />

P'urnenti, che egli aueua fatti venire di fuori d cafati, alle famiglie ,& alle Careßiagran»<br />

genti plebee & baße,non pure vna fola volta aiutate, &folleuate con carità<br />

grandiffima da Ivà. imperò che incru<strong>de</strong>lendo,!^ ßcendofi di giorno ingiornoy<br />

^^ggiore il male,cÒinune in quello anno quaft à tutta Italia : fi ve<strong>de</strong>uano gli<br />

"¡nomini trasformati miferamente per la magre-j^tCt diuentati oltra modo<br />

brutti

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