30.10.2017 Views

i 100 personaggi dell'odonomastica di Brindisi che attraversano tutta la storia della città

Lo stradario di Brindisi conta più di mille, tra vie, piazze, vicoli, larghi, parchi, etc. Ebbene di quelle più di mille intitolazioni, poco più di cento sono dedicate a personaggi illustri di Brindisi: personaggi nati a Brindisi, o che a Brindisi hanno vissuto e operato significativamente, o che con Brindisi hanno avuto una qualche speciale relazione. Poche o molte, non è qui importante stabilirlo, ma certo è che quelle cento intitolazioni dello stradario cittadino, nonostante le molte ed importanti assenze, costituiscono in una qualche misura “uno specchio” della plurimillenaria ed avvincente storia della nostra città: dalla mitologia e dai gloriosi tempi della repubblica e dell'impero di Roma, alle due guerre mondiali del Novecento, e fin dentro questo Ventunesimo secolo, dopo aver percorso i secoli dell'Alto e del Basso Medioevo e quindi della Modernità e della Contemporaneità.

Lo stradario di Brindisi conta più di mille, tra vie, piazze, vicoli, larghi, parchi, etc. Ebbene di quelle più di mille intitolazioni, poco più di cento sono dedicate a personaggi illustri di Brindisi: personaggi nati a Brindisi, o che a Brindisi hanno vissuto e operato significativamente, o che con Brindisi hanno avuto una qualche speciale relazione. Poche o molte, non è qui importante stabilirlo, ma certo è che quelle cento intitolazioni dello stradario cittadino, nonostante le molte ed importanti assenze, costituiscono in una qualche misura “uno specchio” della plurimillenaria ed avvincente storia della nostra città: dalla mitologia e dai gloriosi tempi della repubblica e dell'impero di Roma, alle due guerre mondiali del Novecento, e fin dentro questo Ventunesimo secolo, dopo aver percorso i secoli dell'Alto e del Basso Medioevo e quindi della Modernità e della Contemporaneità.

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Ecco via Marco Pacuvio, grande poeta <strong>la</strong>tino il cui mentore, scopro dal libro<br />

<strong>di</strong> Perri e Martinese, fu lo zio <strong>di</strong> Quinto Ennio, leccese. La toponomastica<br />

del<strong>la</strong> nostra <strong>città</strong> ha giustamente esaltato il legame <strong>di</strong> Brun<strong>di</strong>sium con Roma<br />

imperiale, il cui emblema più solenne è <strong>la</strong> Colonna Terminale del<strong>la</strong> Via<br />

Appia: Cicerone, Virgilio, Lenio F<strong>la</strong>cco, Marco Valerio, e gli imperatori<br />

Traiano e Augusto.<br />

E benissimo hanno fatto gli autori a elencare i cento <strong>personaggi</strong> scelti non<br />

solo con <strong>la</strong> modalità c<strong>la</strong>ssica dell’or<strong>di</strong>ne alfabetico, ma an<strong>che</strong> seguendo il<br />

criterio cronologico. Sicché se il lettore desidera conoscere i brin<strong>di</strong>sini illustri<br />

dei secoli rinascimentali, dell’epopea risorgimentale, degli anni in cui si<br />

combatterono le due Guerre mon<strong>di</strong>ali (e non mancano autentici eroi nati in<br />

questa <strong>città</strong> in entrambe), gli basta dare un’occhiata veloce alle pagine 11-<br />

12-13 ed è accontentato.<br />

Questo volume ha an<strong>che</strong> una funzione puramente <strong>di</strong>dattica, almeno per chi,<br />

come me, è sempre affascinato dagli aspetti poco noti del<strong>la</strong> nostra <strong>città</strong>.<br />

Innumerevoli le informazioni ed i dettagli su personalità brin<strong>di</strong>sine, tito<strong>la</strong>ri <strong>di</strong><br />

vie e piazze, <strong>che</strong> conoscevo appena.<br />

Come Carlo De Marco <strong>che</strong> ignoravo fosse stato un potentissimo ministro del<br />

Regno borbonico <strong>di</strong> Napoli o dell’ammiraglio Thaon de Revel <strong>che</strong> <strong>di</strong>resse da<br />

Brin<strong>di</strong>si tutte le operazioni <strong>di</strong> guerra nel primo conflitto mon<strong>di</strong>ale. Ed è<br />

nientemeno <strong>che</strong> il futuro Papa Giovanni <strong>che</strong> racconta l’aneddoto <strong>di</strong> quando<br />

trovò ospitalità per una notte a casa <strong>di</strong> don Augusto Pizzigallo, in una<br />

Brin<strong>di</strong>si affol<strong>la</strong>tissima e praticamente sold out. “Una casa signorile, dove<br />

passo benissimo <strong>la</strong> notte e al mattino posso an<strong>che</strong> celebrare, perché ivi nul<strong>la</strong><br />

manca”, conclude monsignor Roncalli. Era il 14 settembre 1936. E Aldo<br />

Spagnolo e Vincenzo Gigante, due giovani valorosi <strong>che</strong> si trovarono su fronti<br />

ideologici opposti. Spagnolo, camicia nera e volontario, morì da eroe due<br />

mesi dopo il suo arrivo sul sanguinoso fronte greco. Gigante, comunista e<br />

partigiano, fece dell’antifascismo <strong>la</strong> sua ragion <strong>di</strong> vita, attraversando<br />

l’Europa e conoscendo carceri e confino, infine incontrando <strong>la</strong> morte,<br />

probabilmente in un campo <strong>di</strong> sterminio. Entrambi figli generosi e purissimi<br />

<strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si, insigniti <strong>di</strong> Medaglia d’Oro al Valor militare al<strong>la</strong> memoria.<br />

Sì, leggere i “<strong>100</strong> Personaggi” <strong>che</strong> Perri e Martinese, girando con il naso<br />

all’insù, hanno scelto per confezionare questa bell’opera ci aiuta a<br />

convincerci sempre <strong>di</strong> più <strong>che</strong> Brin<strong>di</strong>si è fonte d’orgoglio per chi ci è nato.<br />

An<strong>che</strong> da operazioni culturali come questa a mio parere i brin<strong>di</strong>sini possono<br />

recuperare autostima.<br />

Adolfo Maffei<br />

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