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Italia a Tavola Marzo-Aprile 2020

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Roberto Lestani<br />

Presidente Fipgc<br />

Il pasticcere stia in negozio<br />

Così conquista il cliente<br />

Avrebbe potuto essere la Pasqua dedicata a<br />

dolci tipici e Colombe sempre più “senza”<br />

(glutine, lattosio e compagnia) e invece<br />

tutto è rimandato al dopo emergenza. Poco male (vediamo<br />

il bicchiere mezzo pieno) perché potrebbe essere<br />

il momento per i pasticceri di riorganizzare a tavolino<br />

il proprio lavoro per ripartire con un piglio<br />

diverso. Sì, perché per pensare di dedicare una parte<br />

di business ai prodotti “senza” bisogna aver in mente<br />

come lavorare. L’attenzione ad evitare contaminazioni<br />

deve essere massima così come la conoscenza di<br />

quello che si può e non può fare per vendere in sicurezza<br />

le proprie creazioni. Sbagliare il minimo dettaglio<br />

sarebbe fatale perché oggi i clienti sono molto<br />

preparati e ne sanno quasi più dei professionisti.<br />

Come fare per conquistare la loro fiducia? Facendo<br />

il marketing più sano, semplice e genuino: essere in<br />

negozio. Molti mi dicono che non hanno tempo per<br />

restare in negozio, io dico che è questione di organizzare<br />

il lavoro e che farsi trovare di fronte al cliente<br />

pulito, preparato, in divisa, consapevole sia un “investimento”<br />

a cui non si può proprio rinunciare. L’empatia<br />

è una carta che il professionista deve giocarsi, la<br />

chiacchiera con il cliente è parte integrante del lavoro.<br />

Allo stesso modo non si può pensare di fare cose a<br />

metà; se il pasticcere di turno decide di investire nel<br />

“senza” non può permettersi di farlo puntando su un<br />

prodotto e basta, ma deve creare una linea intera.<br />

Devo rispettare dinamiche nella scelta dei prodotti<br />

e nella catena produttiva. Devo anche fare un<br />

marketing particolare sulla mia azienda, dare senso<br />

di pulizia, ordine e precisione. Detto questo, in un periodo<br />

in cui tutti vogliono fare tutto, credo che un pasticcere<br />

che decide di aprire da zero la propria attività<br />

non possa basarsi solo sui dolci “senza”, troppo rischioso.<br />

Piuttosto questo potrebbe essere una scelta di<br />

un pasticcere navigato che amplia la sua offerta. Il<br />

mercato del “senza” insomma va monitorato ed è utile<br />

puntarci, ma credo che ancora non possa camminare<br />

da solo sulle proprie gambe.<br />

Il professionista deve saper organizzare<br />

spazi e tempi per proporre direttamente<br />

al consumatore - faccia a faccia - i propri<br />

prodotti soprattutto quando sono<br />

per gli intolleranti. L’empatia è cruciale

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