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Marco Reitano<br />
Presidente Noi di Sala<br />
Si diventa camerieri<br />
con impegno e sacrifici<br />
Il coronavirus ha cambiato la nostra quotidianità,<br />
imponendo la chiusura di tutte le<br />
attività, ristoranti compresi, ma ha anche<br />
reso incerto il nostro futuro. Non sappiamo in che<br />
modo cambierà il nostro modo di accogliere il<br />
Quello del cameriere è un mestiere duro,<br />
stancante, snervante. Deve essere dinamico,<br />
flessibile, avere equilibrio psicofisico.<br />
Deve avere doti personali ma anche<br />
aggiornarsi e studiare costantemente<br />
cliente, quali misure dovremo adottare. Quel che è<br />
certo è che, comunque andranno le cose, i ristoranti<br />
non potranno fare a meno dei camerieri e del<br />
personale di sala in generale. Il nostro mestiere è<br />
assolutamente sottovalutato, ed è forse per questo<br />
che i camerieri spesso scalpitano per diventare<br />
quello che non sono, dimenticando i principi di<br />
questo mestiere, nel disagio di voler andare “oltre”<br />
e fare quello che nella loro professione non è richiesto.<br />
Questo desiderio di voler emergere, di voler<br />
mettersi in mostra, è frutto di modelli sbagliati<br />
e rischia di creare figure molto poco professionali.<br />
Ce ne accorgiamo intervistando candidati nei<br />
nostri locali che poi una volta messi alla prova<br />
fuggono da un sistema che altro non vuole che insegnare<br />
loro il mestiere. Va bene la psicologia, va<br />
bene il marketing, vanno bene i media, ma i ristoranti<br />
necessitano di personale che deve fare della<br />
sua dinamica di sala il punto di forza. L’ambizione<br />
poi è dietro l’angolo, certo, ed è sempre un bene,<br />
ma attenzione: nessuno è diventato mai “grande”<br />
senza aver superato l’infanzia. La formazione<br />
deve essere quella giusta! Da cameriere a manager<br />
di un ristorante, ad esempio, il percorso è lungo<br />
e faticoso, guai ad aggirare gli ostacoli senza<br />
affrontarli. Il vero professionista di sala è frutto<br />
della gavetta tra i tavoli, tra la gente. La vera esperienza,<br />
la vera crescita è lì. Non sono ammesse<br />
scorciatoie.<br />
In attesa quindi di capire come cambierà la<br />
ristorazione nel dopo-coronavirus, concludo invitando<br />
tutti i colleghi professionisti del settore a<br />
sacrificarsi un po’ di più cercando di dare il buon<br />
esempio, cercando di tramandare e insegnare le<br />
faticose fondamenta della sala.