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fotografare o farsi i selfie. Anche perché<br />
i cellulari serviranno a ben altro. Magari<br />
a proteggerci da eventuali rischi, più che<br />
a fare del male in modo gratuito a qualche<br />
ristoratore!<br />
I ristoratori attivi e “superstiti” si<br />
4. sentiranno un po’ meno concorrenti<br />
e un (bel) po’ più colleghi. Si sentiranno<br />
quasi “combattenti e reduci” della<br />
situazione, come del dopoguerra. Sapranno<br />
giovarsi, se finalmente vorranno capirlo,<br />
di quel comportamento efficace quale<br />
la cooperazione e l’attività con un’associazione<br />
di categoria che li può rappresenta<br />
in modo concreto (praticamente al<br />
momento una sola, la Fipe). In altre parole<br />
la competizione sarà fatta con altre modalità,<br />
e saranno davvero pochi quelli che<br />
sfrutteranno la diffamazione del concorrente<br />
attraverso le recensioni negative<br />
pilotate su TripAdvisor. E poi c’è da augurarci<br />
che saranno proprio quelli più abituati<br />
alla scorrettezze delle recensioni<br />
negative quelli che avranno più difficoltà<br />
a riaprire o restare sul mercato. Chi in<br />
passato avrà lavorato bene nonostante le<br />
bordate negative di TripAdvisor, oggi<br />
potrebbe avere dei vantaggi di non poco<br />
conto. La qualità alla fine paga.<br />
E alla fine, dopo tutte le bugie e le<br />
5. fantasie che abbiamo sentito sul<br />
Covid-19, in tanti si saranno pure accorti<br />
che sul web bisogna più che mai<br />
cercare la verità in mezzo a tante fake<br />
news. Chi potrà credere più ormai a TripAdvisor?<br />
Le troppe nefandezze di cui il<br />
portale è stato vittima, quando non complice,<br />
veicolando giudizi palesemente<br />
lontani dal vero, non possono certo renderlo<br />
oggi più credibile che in passato.<br />
E quindi, ci chiediamo, lo scenario<br />
del dopo coronavirus, sarà più bello o<br />
meno bello senza TripAdvisor così onnipresente?<br />
Una cosa è certa. Nella società digitale,<br />
dove parliamo di app economy e di<br />
reputation economy, perché mai non dovremmo<br />
avvalerci di strumenti per avere<br />
informazioni e orientarci nelle nostre<br />
scelte di acquisto di beni e di fruizione di<br />
servizi? Su queste basi è logico aspettarsi<br />
che se il Gufo andrà incontro ad una caduta<br />
a picco (del resto già anticipata dal<br />
tracollo del suo titolo in Borsa), qualcuno<br />
dotato magari di un po’ più di apparente<br />
veridicità potrà prenderne il posto.<br />
E qui ancora una volta bisogna fare i<br />
conti con la tecnologia, e in particolare<br />
con quella sulla tracciabilità dei nostri<br />
spostamenti. Già, perché almeno in una<br />
prima fase, una volta deciso dove andare<br />
a mangiare, bisognerà sapere per tempo<br />
se ci si potrà accedere o se invece il locale<br />
è già saturo per i pochi coperti disponibili<br />
per il distanziamento sociale, o a<br />
che turno orario c’è posto. Se magari in<br />
quella zona ci sono rischi di contagio. E<br />
così via.<br />
E qui casca l’asino. Queste informazioni<br />
le potremo avere solo se il gestore<br />
del locale collabora. Ci si deve fidare di<br />
lui e di cosa ha attivato per farci sapere la<br />
situazione e magari che proposta ha.<br />
Tutto il contrario di quel che avveniva<br />
con TripAdvisor dove il gestore era vittima<br />
di commenti falsi e non riusciva<br />
nemmeno a rettificare informazioni assurde,<br />
tipo la qualità di una pizza in un<br />
locale senza forni per pizza. Per non parlare<br />
poi della impossibilità di non essere<br />
proprio recensito e uscire da quelle immonde<br />
classifiche farlocche.<br />
Ora i gestori avranno la necessità di<br />
essere attivi nel dare quante più informazioni<br />
possibili per agevolare l’arrivo<br />
di clienti, anche con prenotazioni immediate<br />
e senza costi aggiuntivi (per gestore<br />
e cliente). E c’è chi su queste opportunità<br />
è quasi pronto e decisamente in<br />
campo eliminando quasi ogni tipo di<br />
concorrenza. L’alleanza Google-Apple<br />
COVID-19 | #ANDRATUTTOBENE<br />
per offrire sistemi di monitoraggio<br />
mondiale sui contagiati potrebbe infatti<br />
dare vita ad un nuovo strumento che<br />
con poche varianti potrebbe diventare la<br />
chiave di accesso al ristorante.<br />
Una delle tecnologie utilizzabili è poi<br />
quella della blockchain, adesso agli albori<br />
sebbene i suoi primi frutti (costosi) si<br />
vedano nell’agroalimentare. È uno strumento<br />
che rischia però di essere più individuale<br />
(del singolo ristorante) che<br />
non l’unico portale che li raggruppa tutti.<br />
Trasversalmente a tutto ciò, vale la<br />
pena in ogni caso di riflettere su come si<br />
presenterà il ristorante “riaperto”. Una<br />
cosa è certa, almeno nella fase transitoria,<br />
sarà molto diverso da “prima”.<br />
In sala avremo:<br />
prenotazione praticamente obbligatoria<br />
a fronte di servizi effettuati su più<br />
turni;<br />
per accedere bisognerà sottoporsi al<br />
controllo della temperatura (bandito chi<br />
ha più di 37,5°) come nei supermercati;<br />
tavoli ben distanziati (si parla di 2 metri<br />
fra uno e l’altro) e camerieri in guanti<br />
e mascherine;<br />
presenza ad igienizzanti sui tavoli (al<br />
posto delle oliere), all’ingresso e in bagno.<br />
Sostanzialmente diversa da “prima” la<br />
situazione anche in cucina:<br />
menu più essenziali, ma ghiotti, con<br />
spazio alla filiera corta o vera;<br />
forte attenzione ad evitare sprechi;<br />
attenzione all’asporto (take away),<br />
grande professionalità con ausilio di terze<br />
parti per la delivery e magari vendita<br />
di prodotti alimentari.<br />
In pratica, appena l’emergenza sarà<br />
finita e si potrà riaprire, si tornerà a danzare,<br />
ma con nuovi spartiti e orchestrali<br />
e ballerini pronti a rappresentare una<br />
musica tutta nuova.