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1 Napoli città nobilissima, antica e fedelissima, esposta agli occhi et ...

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V, ritornato vittorioso da’ turchi ed entrando per sotto 187 la porta; stanno le d<strong>et</strong>te armi in mezzo di San Gennaro<br />

e Sant’Agnello, prot<strong>et</strong>tori della <strong>città</strong>; sopra vi era il quadro votivo della peste, come si è d<strong>et</strong>to, del Cavalier<br />

Calabrese, rovinato dal terremoto. Attaccato alla porta e su le mura della <strong>città</strong> v’è il convento e chiesa di Santa<br />

Caterina a Formello; fu questo luogo cambiato con padri celestini; Alfonso vi trasportò le monache della<br />

Madalena, che poi ritornorono al suo luogo, e restando questo abbandonato, fu da Federico concesso a’ padri<br />

predicatori della congregazione lombarda, nel 1499; rifatta la chiesa, ch’era picciola, ed il convento, col<br />

disegno d’Antonio Fiorentino, che vi fe’ la cupola prima che fusse veduta in <strong>Napoli</strong>; l’altar maggiore di marmi,<br />

con sepolcri degli Spinelli benefattori, son opre dello Scilla e Gian<strong>et</strong>ti milanesi; vi si conservano i corpi di 240<br />

cristiani martiri uccisi da’ turchi nell’anno [306] 1480 presso Taranto, trasportati qua da Alfonso duca di<br />

Calabria, che liberò da’ barbari d<strong>et</strong>ta <strong>città</strong>. Tiene altre reliquie, cioè la testa d’una compagna di sant’Orsola; un<br />

osso della spalla e dito di santa Caterina da Siena; è stata riabellita alla moderna con dipinture nel cappellone,<br />

del Rossi, e la nave della chiesa, volta e porta di dentro, da Luigi Garzi, romano.<br />

Nella Cappella degli Acciapacci, la Conversion di san Paolo è di Marco da Siena; in quella de’ Castelli<br />

l’Adorazion de’ Magi, di Silvestro Buono; la Strage degl’Innocenti, di Matteo di Giovanni da Siena; in quelle<br />

de’ Mareschi v’era una tavola del Curia, e vi sono molti sepolcri ed epitaffii. Nalla sacristia vi è una nota in<br />

marmo de’ sepelliti in d<strong>et</strong>ta chiesa, fra’ quali il cardinal Palmiero del titolo di San Clemente. Ha bellissimi<br />

chiostri, con famosa libreria, ed una farmacopea dove il padre Gregorio Maurizio unì quanto di maraviglioso e<br />

di raro poté raccogliere, così d’antichità come di pellegrino, facendone un museo ove si vedono molte cose<br />

curiose di semplici pi<strong>et</strong>re, minerali, [307 188 ] med<strong>agli</strong>e, camei, idol<strong>et</strong>ti e cose, così per beneficio della salute,<br />

come per pascolo degli igegni.<br />

187 Editio princeps: sopra.<br />

188 Tra la pagina 307 e la precedente è inserita la tavola [XXI].<br />

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