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1 Napoli città nobilissima, antica e fedelissima, esposta agli occhi et ...

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Vi sono diverse congregazioni, e fra l’altre quella di Sant’Ivone Avocato de’ Poveri, de’ dottori, che<br />

ogn’anno fanno la causa d’una persona povera che si deve difendere, a spese della congregazione. V’è un<br />

monte d<strong>et</strong>to dell’Agonia di Gesù, per gli agonizzanti, oratorii di cavalieri e mercanti e della buona morte.<br />

Le reliquie sono molte <strong>et</strong> insigni: del legno della Croce; di più santi apostoli; san Lorenzo; santo Stefano<br />

protomartire; ed altre infinite. Donateli un famoso reliquiario da don Giovan Antonio Scodes. Vi giace, con<br />

opinion di santità sepellito, il d<strong>et</strong>to padre don Francesco Olimpio, e v’è nella sacristia una memoria di Gennaro<br />

Filomarino vescovo di Calvi, fratello del Cardinale, con mezo busto di [316] Giuliano Finelli.<br />

Discendendo di nuovo per la Strada di Carbonara v’è la chiesa di Santa Sofia, dicono una delle greche<br />

ch’edificò Costantino; non essendo verisimile che ne havesse edificate tante, poiché l’edificate furono registrate<br />

da Damaso. Ora è una delle parr<strong>occhi</strong>e.<br />

Più avanti v’è un conservatorio di donne pentite d<strong>et</strong>to Sant’Antoniello alla Vicaria, a differenza d’un<br />

altro; vivono con le regole francescane. Ne’ vicoli verso Santa Maria Agnone v’è Santa Maria de Vertice Celi,<br />

d<strong>et</strong>ta Verticelli, ove i congregati vanno chiedendo l’elemosina per l’anime del Purgatorio, che sono per le<br />

messe, fabrica e sostegno di Santa Maria del Pianto alla Grotta degli Sportiglioni. Nell’ultimo vicol<strong>et</strong>to v’è una<br />

chiesa, anche picciola, d<strong>et</strong>ta San Pi<strong>et</strong>ro, già estaurita dei Minutoli, chiamata anche San Gennaro perché vi si<br />

raccolsero le poverelle di San Gennaro.<br />

Vicino a San Giovanni a Carbonara v’è un vicolo che va ad uscire fuori la <strong>città</strong>, per un ponte d<strong>et</strong>to il<br />

Ponte Nuovo, ove è ultimamente fatto un conservatorio per le poverelle disper[317]se per la <strong>città</strong> e pentite, che<br />

vanno chiedendo elemosine per loro sostento; qui presso era già una porta della <strong>città</strong>, che 190 fu poi chiusa, ed<br />

ultimamente si fe’ questo ponte per comodità de’ cittadini.<br />

Presso la Vicaria v’è la chiesa e conservatorio di Sant’Onofrio de’ ragazzi orfani, ove come negli altri<br />

apprendono l<strong>et</strong>tere e musica; ed attaccato alle mura di esso, è una cappella d<strong>et</strong>ta Santa Maria a Porta, estaurita<br />

del sedile di Capuana.<br />

Le strade principali del d<strong>et</strong>to quartiero sono quelle di Forcella, di Carbonara, della Vicaria,<br />

dell’Annunziata, della Duchesca; e vicoli Termense, Corneliano ed altri; e terminato questo quartiero, usciremo<br />

Porta Capuana per dire<br />

Del borgo di Sant’Antonio.<br />

Prendé questo borgo il nome da sant’Antonio abbate, d<strong>et</strong>to in <strong>Napoli</strong> sant’Antuono, a differenza di<br />

sant’Antonio da Padova. Uscendo alla Porta Capuana, una strada tira per dritto a Poggio Regale, di cui dirassi, e<br />

l’altra va a traverso, cominciando dalla chiesa di San Francesco di Paola; questa fu [318] prima d<strong>et</strong>ta di San<br />

Sebastiano, per esser stata fondata da genti divote in voto della liberazione del contagio; fu poi concessa a’<br />

padri minimi di san Francesco, toltala a’ conventuali l’arcivescovo Annibale di Capua, vi restò il nome di San<br />

Francesco, tolto quello di San Sebastiano, di cui si vede con San Rocco l’effige.<br />

190 Editio princeps: cbe.<br />

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