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1 Napoli città nobilissima, antica e fedelissima, esposta agli occhi et ...

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Al lido del mare èvvi prima un luogo per cavalleria, e siegue la chiesa della Vittoria, de’ padri teatini,<br />

edificata la casa da don Giovanni d’Austria, figlio di Carlo V, in memoria della vittoria ottenuta in Lepanto<br />

contro Turchi; il tempio è molto polito, con cupola sostenuta da colonne. Si scorgono poi nella d<strong>et</strong>ta spiaggia<br />

molti palagi, come sono de’ Principi di Satriano, d’Ischitella, di Trebisaccia, marchese Cioffo ed altri; siegue la<br />

chiesa di San Rocco, Palagio del presidente del Sacro Conseglio Ulloa; da dentro vi è la Cavallerizza, già<br />

Palagio di don Pi<strong>et</strong>ro 91 di Toledo viceré; una chiesa de’ padri del Carmine, d<strong>et</strong>to il Carminiello, fondata dal<br />

padre Giuseppe Caccavello; per un vicolo si sale alla chiesa di Santa Teresa de’ padri scalzi carmelitani, che ha<br />

una facciata molto vaga con scalinata, e benché rovinata dal terremoto, fu in subito rifatta; il disegno fu del<br />

cavalier Cosmo, fatto con stravaganza, di cui è la statua dell’altar maggiore; i quadri [130] laterali sono del<br />

Giordano; è noviziato de’ padri, che ci hanno er<strong>et</strong>to due romitorj per ritirarsi, molto divoti a farvi esercizj<br />

spirituali. Hanno di reliquie del legno della Santa Croce; un pezzo della carne di Santa Teresa in una statua<br />

d’argento; un dito 92 anulare della stessa; e tutte le reliquie del corpo di sant’Amanzio, mandate dal generale fra<br />

Emanuele di Giesù e Maria, da Roma, con altre insigni reliquie.<br />

Più avanti è la chiesa dell’Ascenzione, 93 de’ padri celestini; l’<strong>antica</strong> si vede al suo fianco, fondata da<br />

Nicolò Alundo 94 o d’Alife; la nuova chiesa, dedicata al principe degli angeli San Michele, fondolla don Michele<br />

Vaez conte di Mola; la tela di questo Archangelo è del Giordano. Ritornando alla marina, vi sono i nobili palagi<br />

di Carrafa e del Marchese della Valle, ch’è nobilitato con arredi ricchissimi, quadri d’eccellenti pennelli, con<br />

giardino di pellegrini fiori ed altre amenissime piante, che lo rendono lo più prezioso di questa spiaggia; vi è<br />

una cas<strong>et</strong>ta presso il mare un po’ [131] più in di<strong>et</strong>ro, d<strong>et</strong>ta la Pi<strong>et</strong>ra del Pesce. Dalla parte di dentro vi è Santa<br />

Maria in Portico de’ padri lucchesi, fondata da donna Felice Maria Orsina duchessa di Gravina, che vi è sepolta;<br />

la chiesa è molto polita, ha una immagine copia del Santo Cristo di Lucca, diverse reliquie, e vi si fanno molti<br />

esercizj spirituali. Presso il mare, in una penisola, vi è la chiesa di San Leonardo, fondata da Leonardo d’Orio<br />

per voto; l’hebbero i basiliani; poi, rifatta dalle monache di San Sebastiano, era de’ domenicani, che l’hanno<br />

lasciata. Dirimp<strong>et</strong>to è la chiesa di San Giuseppe, con collegio de’ padri giesuiti; il disegno è d’un fratello della<br />

Compagnia, d<strong>et</strong>to Tomasso Cartarese; la chiesa è adornata con colonne e marmi pardigli; la tela dell’altar<br />

maggiore, di Francesco di Maria; i laterali, del Farelli; nelle due cappelle, una tela di Giordano, l’altra di<br />

Antonio d’Amato. Sieguono poi altri palagi, e vi era una cappella della Madonna della Luce, profanata. Per un<br />

vicolo, d<strong>et</strong>to il Ponte di Caivano per un palagio principiato [132] da quel duca, ed oggi rifatto ed abbellito, vi è<br />

la strada, si dice dell’Imbrecciata; ha diverse case commode ed un conventino di bened<strong>et</strong>tini, e per una<br />

distastrosa strada si può salire al Vomero. Vi è poco lungi il bel Palagio del duca Moles, con un grottone<br />

amenissimo di agrumi, che sorge in vago giardino.<br />

91 Editio princeps: Pitro.<br />

92 Editio princeps: dente.<br />

93 Editio princeps: Ascezione.<br />

94 Come da errata corrige. Editio princeps: Alumbo.<br />

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