01.06.2013 Views

1 Napoli città nobilissima, antica e fedelissima, esposta agli occhi et ...

1 Napoli città nobilissima, antica e fedelissima, esposta agli occhi et ...

1 Napoli città nobilissima, antica e fedelissima, esposta agli occhi et ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Presso, v’ è un’altra picciola chiesa di Sant’Andrea; più avanti si discende per il Vicolo di San Giorgio,<br />

e più abbasso vi è il convento di San Severo de’ padri domenicani, già d<strong>et</strong>to di Santa Maria a Selce, fondato dal<br />

cano[223]nico Pi<strong>et</strong>ro Caracciolo, con ospedale, poi conceduto a’ padri e consecrato al nome di San Severo, col<br />

disegno di Giovan Battista Conforto. Ha diverse confraternità: del Rosario, del Nome di Giesù; di reliquie, il<br />

dito di san Severo ed il sangue di san Pantaleone, che si liquefa il dì della sua festa; girando per d<strong>et</strong>to convento,<br />

ne’ vicol<strong>et</strong>ti verso la Sellaria v’è il conservatorio dell’Arte della Lana col titolo di Santa Maria delle Grazie,<br />

governato da quei dell’arte. Nel Vicolo de’ Ferri Vecchi v’è un’altra picciola chiesa, d<strong>et</strong>ta di Santa Maria de<br />

Libera, già riverita dalla regina Giovanna II per l’imagine della Vergine, ed in un marmo, in essa chiesa, vi è<br />

menzione de’ giochi gladiatorii che si facevano nella Strada a Carbonara. In un altro vicol<strong>et</strong>to v’è un’altra<br />

chies<strong>et</strong>ta dedicata a Sant’Erasmo. In altro vicol<strong>et</strong>to, di<strong>et</strong>ro la Sellaria, e davanti un gran fondaco di tintori, che<br />

fu spianato per esserne usciti molti capi di ribellione, v’è la chiesa di Santa Palma, già d<strong>et</strong>ta di Santa Cecilia,<br />

poi data a san Bened<strong>et</strong>to da Anicio, huomo consolare e padre di san Mauro; indi [224] riedificata col nome<br />

della Vergine delle Palme, per esser così d<strong>et</strong>to il vicolo o per segno d’esser la Vergine Madre delle Vittorie.<br />

Ritornando alla strada superiore di Forcella, è la chiesa di San Giorgio Maggiore; è questa una delle<br />

quattro par<strong>occhi</strong>e maggiori, fondata già dal d<strong>et</strong>to Costantino imperatore, e ci è opinione che san Severo se ne<br />

servisse per cattedrale, ove il santo è sepellito. Fu concessa a’ padri pii operarii; minacciando la chiesa rovina –<br />

ch’era alla gotica con diverse colonne molto bella – fu fatta la presente col modello del cavalier Cosmo, che si<br />

va tutta via terminando; la testa del san Severo è nel tesoro, in una statua d’argento; ha le reliquie di santa Lucia<br />

e san Giorgio.<br />

Un oratorio sotto la protezzione di san Casimiro, che ha, fra molte 166 reliquie, un poco del dito e del<br />

manto regale del santo; ove si cantano, nella sua festività, spiritose composizioni per parole e per musica, non<br />

ricevendone i musici stipendio; e vi sono altri oratorii. Ha vicini due palazzi, e qui si dice esser stata la<br />

Vi[225]caria <strong>antica</strong>, dalla quale ha preso questa ottina il nome della Vicaria Vecchia; in un de’ d<strong>et</strong>ti palazzi si<br />

faceano le cause criminali e nell’altro le civili, passandovisi per un ponte. Avanti, in un luogo d<strong>et</strong>to li Mannesi,<br />

èvvi la chiesa e casa de’ padri ministri degli infermi, d<strong>et</strong>ti Crocelle per una croce che portano in p<strong>et</strong>to, come<br />

altrove si disse; fondata 167 dal padre Camillo 168 de Lellis, d<strong>et</strong>ta Santa Maria Porta Cœli; ha fra l’altre reliquie<br />

del legno della Croce; tirando diritto verso il Vescovado, èvvi la chiesa di Santo Stefano, per la strada d<strong>et</strong>ta<br />

Fasanella; fu, d<strong>et</strong>ta chiesa, riedificata da sant’Anastasio; qui presso èravi il seggio di cui la chiesa era estaurita,<br />

venuta questa parola dal greco stauros, che vuol dire croce. Èravi già una statua di Partenope, tolta via e perduta<br />

trasportandosi tra l’onde. Fu la d<strong>et</strong>ta chiesa d<strong>et</strong>ta anche Stefania; la tavola dell’altar maggiore con la Natività<br />

del Signore ed adorazion de’ Magi è del Criscolo; ha di reliquie parte del dito di santo Stefano papa martire, 169<br />

<strong>et</strong> il braccio di san Marco evangelista. Di<strong>et</strong>ro di Santo Stefano, in un altro vicolo che spezza il d<strong>et</strong>to<br />

166 Editio princeps: molto.<br />

167 Editio princeps: fondato.<br />

168 Come da errata corrige. Editio princeps: san Camillo.<br />

169 Come da errata corrige. Editio princeps: santo martire.<br />

88

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!