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1 Napoli città nobilissima, antica e fedelissima, esposta agli occhi et ...

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Uscendo alla strada che conduce al seggio vi è la chiesa di Santa Maria dell’Anima, della nazione<br />

tedesca, d<strong>et</strong>ta già Santa Margarita, attaccata al Palagio de’ Piatti, già ricco di belle statue, oggi di quelle<br />

impoverito. Più avanti, in un fondaco di tintori, è l’<strong>antica</strong> chiesa e cas<strong>et</strong>ta di Sant’Aspremo, e luogo sotterraneo<br />

[142] ove il santo celebrava la messa nella primitiva chiesa.<br />

Ritornando alla marina, in un vicolo d<strong>et</strong>to de’ Canestrari, vi è una picciola chiesa di San Mattia. È<br />

populato il più antico di <strong>Napoli</strong> di chiese picciole e cappell<strong>et</strong>te, per la gelosia de’ napolitani in tempo de’<br />

francesi in condur le donne a messa, da che nacque l’uso d’accompagnarsi d<strong>agli</strong> huomini; vicino al mare, come<br />

penisola, è la chiesa di Porto Salvo, edificata da’ marinari del Molo Picciolo, i migliori che siano al mondo nel<br />

maneggiare le filuche.<br />

Ritornando nella <strong>città</strong> si vede la piazz<strong>et</strong>ta d<strong>et</strong>ta il Majo di Porto, così chiamandosi un’antenna di galea<br />

dove sogliono salire alcuni a prendersi il premio posto in cima di essa. Siegue la strada bellissima de’ Lanzieri,<br />

forse perché vi si vendeano armi, tutta di mercadanti; in una picciola piazz<strong>et</strong>ta e di<strong>et</strong>ro un vicolo è la chiesa di<br />

San Marco Evangelista d<strong>et</strong>ta de’ Lanzieri.<br />

TAVOLA [XIII]: “Veduta del Molo Piccolo. All’eccellentissimo signor don Nicola Musci<strong>et</strong>tola prencipe di Leporano”.<br />

Siamo nell’ottina di San Pi<strong>et</strong>ro Martire; fu la chiesa di San Marco [143 101 ] della famiglia di Gennaro; ha<br />

una confraternità della Visitazione della Beata Vergine; la tavola dell’altare è di Giuseppe Trapani, 102 la<br />

Visitazione della confraternità è di Teodoro d’Enrico. Ha reliquie di san Gennaro, santa Barbara, Acatio,<br />

101 Tra la pagina 143 e la precedente è inserita la tavola [XIII].<br />

102 Come da errata corrige. Editio princeps: d’Impani.<br />

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