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1 Napoli città nobilissima, antica e fedelissima, esposta agli occhi et ...

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l’Adorazione de’ Magi in marmo, col ritratto in uno di essi d’Alfonso II; il San Giovan Battista, San<br />

Sebastiano, San Luca e San Marco evangelisti, San Giorgio che uccide il drago, il Cristo morto, sono di Pi<strong>et</strong>ro<br />

della Piata spagnuolo. [309] Le quattro statue delle nicchie fatte a gara dal Santa Croce, Giovanni di Nola,<br />

Cacavello e d<strong>et</strong>to della Piata; su la sepoltura le statue sono dello Scilla. Nella sacristia il quadro su l’arco<br />

dell’altare, del Bassano il Vecchio. Quegli dentro del Testamento Vecchio, di Giorgio Vasari; la Passion<br />

d’alabastro con li portelli, furono dati da Ladislao, che se li portava anche in guerra, ponendoli su l’altare nel<br />

celebrarsi la messa; di marmi preziosi è la Cappella della famiglia Miroballi, e quella della casa di Somma, con<br />

un Deposito di Scipione caro a Carlo V. Il soffitto della chiesa è modernato e dorato con un quadro del Rosso.<br />

Conservasi in essa il sangue di san Giovanni, che si liquefà nel giorno della sua festa, restando poi indurito; ed è<br />

gran meraviglia ch’in <strong>Napoli</strong> vi sia il sangue di tanti martiri santi che si liquefaccia, come questo di san<br />

Giovanni Battista, di san Gennaro, santo Stefano, san Pantaleone, santa Patrizia, san Vito ed altri, a confusione<br />

degli er<strong>et</strong>ici e degli increduli, con un miracolo così visibile, di modo che la nostra santa fede, con un argomento<br />

sì chiaro, è [310] già fatta palpabile certezza; a disp<strong>et</strong>to di certi indegni del nome di cristiani, che vogliono<br />

attribuirlo a simpatia o antipatia, volendo fare da filosofi ingegnosi, essendo peggio ch’er<strong>et</strong>ici ed athei. V’è<br />

anche del legno della Santa Croce, ed altre reliquie di santi.<br />

Hanno i padri comoda casa e chiostri, ed una famosa libreria lasciatali dal cardinal Seripando, con molti<br />

volumi e rari, fra’ quali molti manuscritti del d<strong>et</strong>to cardinale.<br />

A man destra della chiesa v’è una cappella con un Cristo crocifisso, opera rara di Giorgio Vasari,<br />

fondata da Antonio fratello del cardinale sud<strong>et</strong>to. Qui sono due congregazioni di laici.<br />

In mezo la scala v’è una chiesa, che fu la prima er<strong>et</strong>ta da’ padri; indi lasciata in abbandono, vi si scoprì<br />

una imagine della Madonna col Figlio morto, mezzo nel sepolcro, con san Giovanni Battista e sant’Agostino, e<br />

per li miracoli da essa fatti ritornata ad esser venerata. Si scoprì la d<strong>et</strong>ta imagine nell’anno 1620. Presso di essa<br />

vedesi un’altra chiesa d<strong>et</strong>ta della Con[311]solazione, fondata a preghiere d’un romito d<strong>et</strong>to fra Giorgio, in un<br />

luogo d<strong>et</strong>to il Campo, per evitare i giuochi de’ gladiatori, ove fece un ospedale poi unito con quello<br />

dell’Annunciata, onde viene la chiesa da’ governatori di quella amministrata; e vi è un quadro della<br />

Purificazione della Vergine, del Curia; e in d<strong>et</strong>ta chiesa è la communità de’ candelari di sevo.<br />

Per un vicol<strong>et</strong>to si sale al famoso e ricco tempio de’ Santi Apostoli, dove era l’antico Tempio di<br />

Mercurio, come dall’iscrizzione, benché altri dicano di Marte o Giove o di Saturno; da Costantino dedicato a’<br />

Santissimi Apostoli, e da altri, da Sotero vescovo di <strong>Napoli</strong> nel 489, che li servì da catedrale; concesso poi nel<br />

1570 a’ padri teatini, e trasportata la parr<strong>occhi</strong>a che tal era dentro l’Arcivescovato. È adesso una delle più belle<br />

e ricche chiese di <strong>Napoli</strong>, essendo il disegno di don Francesco Grimaldi de’ d<strong>et</strong>ti padri; essendo juspatronato<br />

de’ Caraccioli, presentando l’abbate, e passato <strong>agli</strong> Spinelli marchesi di Vico, ch’ultimamente hanno<br />

no[312]minato il cardinal Orsini.<br />

La volta, tribuna, angoli della cupola e volte de’ cappelloni sono del Lanfranchi, con li primi stucchi<br />

finti veduti nella chiesa. La Probatica Piscina dipinta sopra la porta di dentro, è del medesimo, con la<br />

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