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1 Napoli città nobilissima, antica e fedelissima, esposta agli occhi et ...

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Vi s’adora una miracolosa imagine di Christo venuta 171 in <strong>Napoli</strong> sopra un vascello senza genti che lo<br />

guidassero, senza sapersi da dove venisse, tenuta in gran venerazione; e vi è un’<strong>antica</strong> torre delle campane<br />

d’opera laterica.<br />

I vicoli di questa ottina sono delle Zite e de’ Zurli, nel quale è la chiesa di Sant’Eufemia degli Sbirri,<br />

anche dedicata a Santa Maria dell’Arco, che hanno transportata la d<strong>et</strong>ta comunità nel Vicolo di Santa Maria<br />

d’Agnone; de’ Carboni; de’ Scassac<strong>occhi</strong>; di Cupidine; e l’Ercolense, ove si dice vi fusse il Tempio d’Ercole, e<br />

così d<strong>et</strong>to per havervi Ercole condotte le pecore; qui presso era l’antico ginnasio, e vi è ancora il vicolo d<strong>et</strong>to<br />

delle Colonne, e quello della Pace, già d<strong>et</strong>to Lampadio, forse per lo corso delle lampadi, come porta l’erudito<br />

Lasena, essendo questo un antico giuoco [238] del ginnasio; e vi erano anche le terme, vicino delle quali né<br />

appaiono vestigj nella grotta d<strong>et</strong>ta di San Martino, nei Caserti, ove è San Biasello, e si sono ritrovate ne’<br />

fondamenti delle case.<br />

Girando per sopra, nella strada che va a terminare alla Vicaria, èvvi il Sacro Monte della Misericordia;<br />

fu fondato da alcuni pii napolitani, che servono all’Incurabili per divozione, attendendo alle s<strong>et</strong>te opere della<br />

Misericordia, con s<strong>et</strong>te governatori, un per opera, pur oggi sovvenendo poveri, liberando carcerati, havendo un<br />

ospedale per li sacerdoti, aprendo un ospedale ogn’anno nell’isola d’Ischia per li bagni ed arene; accresciuto il<br />

monte da molte eredità, e particolarmente dal marchese di Villa Manzo, fa per impresa s<strong>et</strong>te monti con la<br />

Croce, ed il motto: “Fluent ad eum omnes gentes”.<br />

L’<strong>antica</strong> chiesa picciola era presso il Seggio Capuano, in quel vicolo; la moderna fu edificata col<br />

modello di Francesco Picchiatti dove hoggi si vede; la chiesa fatta con gran garbo, di marmi e stucchi; la tavola<br />

[239] dell’altar maggiore, ove si vedono l’Opere della Misericordia, con la pi<strong>et</strong>à di Tullia che dà latte al padre,<br />

è del Caravaggi; il primo dalla parte dell’Evangelio, del Santa Fede; la Deposizione di Cristo dalla croce, del<br />

Giordano; il terzo, di Luigi Rodrico siciliano; dalla parte dell’Epistola, il primo è del Giovanni Battistello; e<br />

l’altri due, del Santa Fede; le statue della Vergine, e due laterali, d’Andrea Falcone, discepolo del Fanzago; la<br />

piazza avanti del Monte era d<strong>et</strong>ta del Sole e della Luna, ed avanti il Seggio Capuano – di cui dirassi altrove –<br />

v’era una pi<strong>et</strong>ra bianca e si dicea Pozzo Bianco, che si tolse via; e si discende al Vico delle Zite; nella Strada<br />

de’ Scassac<strong>occhi</strong> v’è una congregazione di 63 sacerdoti, consecrato alla Vergine Immaculata, che fu già chiesa<br />

de’ Caraccioli, a’ d<strong>et</strong>ti concessa; attendono a diverse opere pie e danno dote a 6 zitelle di venti docati per una,<br />

ogni anno. Nella stessa strada vi è una chiesa d<strong>et</strong>ta Santa Maria di Mezo Agosto, fondata da Nicolò Piscicelli<br />

arcivescovo di Salerno, ed un’altra dello stesso titolo, de’ Caraccioli.<br />

[240] Dirimp<strong>et</strong>to a Santa Maria a Piazza, un poco più abbasso, nel vicolo sud<strong>et</strong>to Ercolense, d<strong>et</strong>to oggi<br />

de’ Tarallari, v’è una chies<strong>et</strong>ta d<strong>et</strong>ta San Salvatore, fondata dalla famiglia Grassa, di cui fa menzione il<br />

Pontano; poi è la chiesa <strong>antica</strong> di Santa Maria ad Ercole, oggi Sant’Eligio de’ Ferrari, dove si favoleggia il<br />

Tempio d’Ercole, del seggio di Forcella.<br />

171 Come da errata corrige. Editio princeps: imagine venuta.<br />

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