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1 Napoli città nobilissima, antica e fedelissima, esposta agli occhi et ...

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Dirimp<strong>et</strong>to è la chiesa di San[185]ta Chiara, di cui si disse; bensì mirabile è da considerarsi la tendata di<br />

piperno che da sé stessa si sostiene, artificiosamente lavorata.<br />

Dirimp<strong>et</strong>to al campanile di Santa Chiara vi è la chiesa di Santa Marta de’ Ricamatori; fu già edificata<br />

dalla reina Margherita, madre del re Ladislao, e vi era una confraternità di nobili, de’ quali appariscono i nomi e<br />

l’armi in un libro in pergameno; rovinata d<strong>et</strong>ta chiesa a tempo de’ tumulti passati, è stata rifatta dal Principe<br />

della Rocca, ma, perdutisi molti belli quadri di valenti huomini, ve ne sono le copie, tratte dalle carte<br />

ch’andavano in giro. La tela dell’altar maggiore, di Santa Marta, fu principiata da Andrea Vaccaro e terminata<br />

dal figlio Nicolò.<br />

Siegue il Palagio del principe sud<strong>et</strong>to della Rocca, che fu già del Principe di Bisignano, ornato d’una<br />

famosissima galleria da 200 quadri de’ pennelli migliori dell’arte: de’ Caracci, Veronese, Bassani, Barocci,<br />

Baur, Caravaggi, Cortona, Giuseppino, Guercin da Cento, Gui[186]doreni, Lanfranchi, Vinci, Tiziano,<br />

Tintor<strong>et</strong>to, Tempesta, Van Dich, 148 Zingaro, Polidoro, Vasari, Luca di Olanda, Marco di Siena ed altri autori<br />

nobilissimi, che ci vorrebbe un catalogo. Ha med<strong>agli</strong>e, camei, ritrattini, miniature, scritti rari ed altre cose<br />

curiosissime e pellegrine, essendo stata la casa de’ signori un museo di virtuosi.<br />

Appresso è il Palagio del Residente di Venezia, de’ Fiorilli, ed appresso ad altri palagi quello de’<br />

principi di Castiglione d’Aquino, ove si è trasferito il Banco del Salvadore, che fu er<strong>et</strong>to per l’arrendamento<br />

della farina da’ governadori di esso, che stava dirimp<strong>et</strong>to San Filippo e Giacomo. Qui è la Piazza di San<br />

Domenico, ove, col disegno del cavalier Cosmo, si principiò una piramide per collocarvi la statua del santo, ma,<br />

seguitandosi con poco buona archit<strong>et</strong>tura, è restata imperf<strong>et</strong>ta. Vi sono intorno i palagi de’ Pinelli, de’ Duchi<br />

della Celenza, oggi di San Martino; de’ duchi di Casa Calenda Sangro, e del Duca di Vi<strong>et</strong>ri, passato alla casa<br />

[187 149 ] Carafa; è questo il primo palagio fatto in <strong>Napoli</strong> alla moderna, col disegno del Mormandi fiorentino.<br />

Appresso è il Palagio del principe di San Severo Sangro, a cui attaccata è la cappella o chiesa de’ Sangri,<br />

fondata da Alessandro patriarca di Alessandria, d<strong>et</strong>ta Santa Maria della Pi<strong>et</strong>atella, con statua di marmo<br />

bellissima e memoria degli eredi di d<strong>et</strong>ta casa, come si legge d<strong>agli</strong> elogj.<br />

148 Editio princeps: Vannich.<br />

149 Tra la pagina 187 e la precedente è inserita la tavola [XVII].<br />

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