1 Napoli città nobilissima, antica e fedelissima, esposta agli occhi et ...
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attaccate alle mura della <strong>città</strong>, sotto San Sebastiano delle Monache, vi erano quantità di case, tolte via a tempo<br />
di tumulti, benché si vadano rifacendo alcune, come v’è un luogo per far comedie l’estate al fresco, di giorno.<br />
Nel gran largo fuori d<strong>et</strong>ta Porta Regale si suole far esercizio per li cavalli, e vi si fa un mercato di<br />
legumi, d<strong>et</strong>to il Mercatello, il mercordì.<br />
Dirimp<strong>et</strong>to a Porta Alba vi è il convento di San Domenico Soriano della Provincia di Calabria, fondato<br />
col denaro d’una donna fatta schiava della terra di Musaraca, dato a fra To[435 212 ]maso Viesti domenicano,<br />
anch’egli cattivo, per farne un convento a Santa Catarina nella sua patria; convertito d<strong>et</strong>to denaro, con assenso<br />
pontificio, nella compra d’un ospizio per li padri in <strong>Napoli</strong>, presso una chies<strong>et</strong>ta d<strong>et</strong>ta Santa Maria della Salute,<br />
ottenuta dal cardinal Acquaviva, ove posero l’imagine di San Domenico Soriano; la cupola è dipinta dal<br />
Cavalier Calabrese, di cui è il San Nicolò della Cappella Coscia, nota per li l<strong>et</strong>tori di legge di d<strong>et</strong>ta famiglia; ciò<br />
che dipinto a fresco è di Giacinto Populi. La tavola dell’altra cappella, consimile, è del Santa Fede; v’è<br />
nell’altare maggiore una custodia di pi<strong>et</strong>re preziose, ligate in rame dorato e statu<strong>et</strong>te d’argento. La chiesa è ricca<br />
d’argenti, e benché sia un poco bassa, ad ogni modo è vaga; ha pure concorso di dame e genti divote, e vi è una<br />
congregazione del Rosario; non vi sono che frati della provincia di Calabria.<br />
TAVOLA [XXVII]: “Veduta di Porta Alva. All’eccellentissimo signor don Carlo Carafa principe della Guardia”.<br />
Più avanti vi è il Palazzo d’Angelis, poi de’ Ruffi, sotto del quale il Priore della Bagnara lasciò in morte<br />
che si facesse una chies<strong>et</strong>ta con juspatronato della famiglia, come di fatto con gran polizia si è fatta. Siegue<br />
212 Tra la pagina 435 e la precedente è inserita la tavola [XXVII].<br />
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