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1 Napoli città nobilissima, antica e fedelissima, esposta agli occhi et ...

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di san Domeni[412]co e di santa Maria Madalena; a lato della sacristia v’è una stanza d<strong>et</strong>ta il Tesoro, con le<br />

reliquie de’ santi martiri che si conservano nelle 206 grotte, con le teste d’argento.<br />

Il chiostro ovato fu dipinto a chiaro oscuro di sgraffigno da Giovan Battista di Toro; vi è una famosa<br />

farmacopea; una gran congregazione del Rosario; nel chiostro maggiore vi sono dormitorj per più di 200 frati,<br />

con altri che vanno a terminare in una loggia; vi è una infermeria con una cappella in cui è un quadro<br />

dell’Annunziata, copiato da Marcello del Busto da una tela del Buonarota. Il ref<strong>et</strong>torio è dipinto dal Balducci;<br />

vi è una buona libreria, con globi di terra e cielo. Nel cimiterio di d<strong>et</strong>ta chiesa furono sepelliti san Gaudioso, san<br />

Nostriano, san Quodvultdeo <strong>et</strong> altri santi, e per li miracoli che facevano, dando la sanità, fu d<strong>et</strong>ta la Valle della<br />

Sanità, come s’è d<strong>et</strong>to.<br />

In una casa si ritrovò un cimitero di gentili epicurei, con urna che dicea:<br />

Stellius Gajus Sedes Hauranus tu<strong>et</strong>ur<br />

Ex Epicureo Gaudi.vigente Choro.<br />

[413] con altri nomi greci; dal che si cava esser d<strong>et</strong>ti luoghi sin da’ tempi antichi serviti di cimiterii.<br />

L’altra chiesa del cimitero era Santa Maria della Vita, fondata dal padre Andrea Vaccaro per<br />

l’osservanza dell’ordine carmelitano, ov’era la cappella di San Vito, nel territorio d’Ottaviano Suardo; la chiesa<br />

si va abbellendo con stucchi e marmi, e cupola; vi è sepolto, nella Cappella di Santa Maria de’ Pazzi, Gasparo<br />

Roomer, ricchissimo mercadante forestiero. In una strada d<strong>et</strong>ta delle Fontanelle, anni sono, essendo viceré il<br />

Marchese d’Astorga, vi si ritrovorono due sepolcri antichi di gentili, con urne, rovinati dall’incuria de’<br />

fabricatori. Nell’andare al Cimiterio di San Gennaro vi è Santa Maria della Chiusa, dove fu ucciso da Perrinotto<br />

il beato Nicolò eremita, come si disse, sepellito in Santa Restituta.<br />

Si passa all’antico Cimiterio di San Gennaro d<strong>et</strong>to extra Mœnia, ad Foris e ad Corpus, ove fu sepellito<br />

il corpo del santo, trasferito da Marciano dal vescovo santo Nostriano, e fabricatoli la chiesa ove erano l’antiche<br />

catecombe, ove medesimamente furo[414]no sepelliti Agrippino, Lorenzo, Attanasio, Giovanni, Gaudioso,<br />

Nostriano ed altri santi vescovi. Il corpo di san Gennaro fu tolto da Sicone duca di Benevento per li spergiuri<br />

che vi si faceano, e vi fu doppo fondato un monistero di bened<strong>et</strong>tini; poi abbandonato, vi fu fatto un ospedale<br />

con confraternità di laici. Fu nel 1656 lazar<strong>et</strong>to per gli appestati; ultimamente don Pi<strong>et</strong>ro d’Aragona l’hebbe dal<br />

cardinal Caracciolo per li poveri che andavano mendicando, ma non gli riuscì di toglierli affatto dalla <strong>città</strong>,<br />

onde è restato per pochi, essendovi anche un conservatorio per le donne povere.<br />

La chiesa è <strong>antica</strong>, pure dipinta all’<strong>antica</strong>, ma rovinata dall’umido; la porta è di marmo bigio antico e<br />

nelle porte della chiesa sono due colonne di marmo giallo; e vi è un dito indice che fu trovato nel troncarsi la<br />

testa a san Gennaro.<br />

206 Editio princeps: nella.<br />

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