1 Napoli città nobilissima, antica e fedelissima, esposta agli occhi et ...
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[67] Èvvi poi una piazza dove ogni sera si forma squadrone nell’entrare la guardia d’infanteria e<br />
cavalleria, restando una compagnia alla porta del Regio Palagio. In questa piazza si soglion fare le feste de’ tori,<br />
giostre e giuochi di caroselli per festini regali.<br />
Vi è al fianco verso il mare, una fontana con statue, opera di Domenico d’Auria, con gli ornamenti del<br />
Merliano, presso la quale don Pi<strong>et</strong>ro d’Aragona viceré fece uno stradone, per discendere alla Darsena,<br />
carozzabile sopra piloni e lamie, arricchita di fonti, che sono andati a male; ponendovi nel principio una statua,<br />
accomodando un busto di marmo, che fu già un Giove Terminale, con stucchi, ed adornandola con una pelle<br />
d’aquila, in cui si legge un epitaffio con tutte l’opere del d<strong>et</strong>to viceré, finito lo 18 stradone di lamie, la strada che<br />
siegue per andare alla Darsena fu anche abbellita di fontane, ma un poco rozze, ed in una di mezo si vede<br />
un’aquila con due teste ed il sequente t<strong>et</strong>rastico:<br />
[68] Inter Aragonios fontes immota manebo,<br />
Haudque Jovi ulterius fulmina propmta feram.<br />
Me namque e superis huc traxit P<strong>et</strong>rus Aragon,<br />
Dum fluere has dulci murmure jussit aquas.<br />
L’abbellì altresì d’alberi, che anche sono andati in parte a male; da un fianco vi sono le fonderie de’<br />
cannoni e ferrerie per l’armata, dall’altro lato l’Arsenale, diviso in due luoghi: in uno sono racchiusi soldati<br />
italiani e nell’altro vi si fabricano gli armamenti navali; fatto d’archi con coverta di tegole. Anticamente<br />
l’Arsenale vogliono che fusse al Lavinaro e ve n’era un altro contiguo al Molo di Mezo, de’ quali non ne<br />
appariscono vestiggj; in tempo di Filippo II, nel 1577, con l’opra di fra Vincenzo Casali, fiorentino de’ serviti,<br />
si fe’ il presente, essendo viceré il Marchese di Mondejar.<br />
18 Editio princeps: la.<br />
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