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1 Napoli città nobilissima, antica e fedelissima, esposta agli occhi et ...

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abbate; un altro di sant’Agata vergine e martire; e la testa di santa Dorotea vergine e martire. V’è il sepolcro 198<br />

d’Andrea di Capua e di Maria Aierba d’Aragona, scolpiti da Giovanni di Nola. Nel cortile vi è farmacopea,<br />

forno, macello e tutto ciò ch’è necessario all’ospedale.<br />

Nell’uscire dall’altra porta, verso le mura della <strong>città</strong>, vi è la congregazione de’ Bianchi, d<strong>et</strong>ta Santa<br />

Maria Succurre Miseris. Composta della cima d’huomini, cardinali, prelati e gente ecclesiastica e dotta, fu<br />

fon[353]data dal beato Giacomo della Marca, di cui si conserva anche la veste bianca; rinovata da Giovan<br />

Pi<strong>et</strong>ro Carafa, poi Paolo IV pontefice, che prima era nella Croce di Palazzo, poi in San Pi<strong>et</strong>ro ad Ara, ed<br />

ultimamente qui collocata; non vi si amm<strong>et</strong>tono se non genti segnalate in dottrina e qualità, tolti i laici per<br />

ordine del Re; aiutano a ben morire i condennati e fanno altre opere pie, in sovvenire carcerati e sepellire i<br />

giustiziati. Hanno una bellissima cappella, che s’apre due volte l’anno: il giorno della Resurrezione e<br />

dell’Assunta, e nell’altare vi si adora una statua della Vergine di Giovanni di Nola; fra quelli che sono stati di<br />

d<strong>et</strong>ta congregazione, sono due pontefici, il d<strong>et</strong>to Paolo IV e Clemente X, come anche san Ga<strong>et</strong>ano e il beato<br />

Giovanni Marinonio, con molti cardinali e vescovi. Discendendo per lo stesso vicolo, e raggirando il monistero<br />

di Regina Cœli, vi è prima quello delle cappuccinelle, d<strong>et</strong>to volgarmente le 33, ove è sepolta la sud<strong>et</strong>ta<br />

Francesca Maria fondatrice dell’ospedale; vivono sotto la str<strong>et</strong>tissima regola de’ cappucci[354]ni, sostenendosi<br />

d’elemosine, non parlano ad uomini, e ritirate non si fanno vedere a’ medici e sagnatori, se non in caso<br />

urgentissimo; alle loro orazioni ricorrono ne’ loro bisogni i napolitani, che ricevono consolazioni spirituali; non<br />

sono più che quaranta, delle quali trentatré attendono al coro, e l’altre 199 laiche. Hanno una chiesa povera ma<br />

pulita, che spira divozione e santità, e vien d<strong>et</strong>ta Santa Maria in Gerusalemme.<br />

Passando più avanti, in una piazz<strong>et</strong>ta che fa un quatrivio, e si dicea Capo del Trio, oggi ha il nome di<br />

Regina Cœli, e vi sono intorno diversi palazzi, e particolarmente quello del duca d’Atri Acquaviva.<br />

Il monistero è di monache lateranensi, che già furono in Santa Maria d’Agnone o Anguone, come si<br />

disse nel quartiero di Forcella, e prima in Santa Maria a Piazza; qua nell’anno 1561 trasportate, essendo caduto<br />

il d<strong>et</strong>to monistero con tutta la chiesa; fatto il nuovo sopra il Palazzo del Duca di Montalto, col disegno del<br />

Morman[355]do; la chiesa consecrata alla Vergine dell’Assunta, essendo state il d<strong>et</strong>to giorno preservate le<br />

suore dal terremoto, come dall’iscrizzione sopra la porta. La chiesa è in maggior parte di travertini di piperno<br />

imbiancati e stuccati. La soffitta posta in oro, con quadri del Massimo; quelli tra le finestre, di Domenico<br />

Gargiulo d<strong>et</strong>to lo Spadaro, e di Luca Giordano, essendo giovane; la cupola dell’altare maggiore, e posta in oro;<br />

la tribuna <strong>et</strong> il d<strong>et</strong>to altare di marmi commessi; la tavola di esso, del Criscolo; i quadri laterali nella Cappella del<br />

Crocifisso, del d<strong>et</strong>to Giordano, come anche il Sant’Agostino assistito dalla fede, con l’altri due laterali;<br />

nell’ultima cappella, la Vergine con altri santi è del Santa Fede. Ha reliquie di santa Candida vergine e martire;<br />

di santo Stefano e san Cipriano, protomartire e martire; ed altre. Dalla parte delle Cappuccinelle vi è il vicolo<br />

d<strong>et</strong>to de’ Tori, e poi di Pisanelli. Più avanti ci è un altro quadrivio, per uno de’ quali si va al monistero di San<br />

198 Editio princeps: sepoloro.<br />

199 Editio princeps: l’altte.<br />

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