1 Napoli città nobilissima, antica e fedelissima, esposta agli occhi et ...
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Con la facciata quasi al Mercato, v’è un collegio de’ gesuiti dedicato a Sant’Ignazio, inalzato là dove era<br />
una chies<strong>et</strong>ta d<strong>et</strong>ta il Carminello, che anche li dà il nome; vi concorse a fondarlo con l’elemosine il Monte della<br />
Misericordia, per fare addottrinare da’ padri l’ignoranti; da casa professa fu cangiata in collegio, ed ha scuole<br />
ed oratorii; le reliquie sono: del velo della Vergine, della veste di san Giuseppe, un’ampolla del sangue di san<br />
Vito, che si liquefà il giorno della festa, ed altre.<br />
E perché con questa ottina vanno le Case Nuove, non sappiamo se fussero dentro la <strong>città</strong>, o siano quelle<br />
su la Strada di Poggio Regale, e non essendovi o chiesa o case memorabili, ma solo poche 176 cas<strong>et</strong>te, con<br />
l’esazzioni delle gabbelle, passaremo a dire<br />
[244] Del s<strong>et</strong>timo quartiere di <strong>Napoli</strong>, che contiene l’ottine di San Giovanni a Mare, Mercato,<br />
borgo di Lor<strong>et</strong>o e fuori Porta Nolana.<br />
§ XVIII. Per la strada che vassi al Mercato, passata l’ottina d<strong>et</strong>ta Rua Francesca, vi sono due vicoli, uno<br />
d<strong>et</strong>to Renovella, cioè Rua Novella, l’altro Rebottina, cioè Robertina, fatto dal re Roberto, con una porta al<br />
mare; nella Zabattaria v’è una chiesa della Vergine gloriosa delle Grazie, e nell’altro vicolo altra chiesa di Santa<br />
Maria della Grazia, nel di cui altare v’è una imagine della Vergine con san Sebastiano e san Rocco, del<br />
Caravaggio, e v’è una confraternità.<br />
Nella strada maggiore è la chiesa di San Giovanni Battista d<strong>et</strong>to a Mare, e con voce napolitana “a<br />
F<strong>agli</strong>occole”; fu ella edificata nel 1376 da fra Domenico d’Alemagna commendator dalla religione di Malta,<br />
con grandi privilegi; indi da altri rinovata. Qua terminava la festa solenne di san Giovanni, [245] così celebre,<br />
portandosi il viceré in cavalcata con la nobiltà, la vigilia del santo, apparandosi la <strong>città</strong> superbamente con archi<br />
trionfali, teatri, apparati di s<strong>et</strong>e e di gioie, e di tutto il desiderabile, che da don Pi<strong>et</strong>ro d’Aragona a questa parte<br />
non s’è più fatta; è la chiesa commoda della religione gerosolimitana. Ha di reliquie un osso di san Filippo<br />
apostolo e pezzi d’ossi degl’Innocenti.<br />
Siegue un’altra chiesa che pur si dicea San Giovanni Battista, oggi Santa Maria dell’Avocata, ove fu<br />
<strong>antica</strong>mente un ospedale ed alloggiavano i pellegrini venuti da Gerusalemme; v’è nella chiesa una imagine di<br />
Nostro Signore Crocefisso, dove dicono solesse orare santa Brigida quando venne in <strong>Napoli</strong>; è ricca di molte<br />
indulgenze, e v’è una confraternità di laici d<strong>et</strong>ta della Disciplina di San Giovanni, e si dà la dote a molte zitelle.<br />
Dirimp<strong>et</strong>to vi si dice il Capo di <strong>Napoli</strong>, per una testa di Donna con la chioma intrecciata alla greca, che<br />
dicono fosse la testa di Partenope, di marmo; collocata sopra un piede stallo e rifatta e colorita, più non<br />
dimostra l’antichità.<br />
[246] Siegue la chiesa di Sant’Eligio, e prima d’entrare vi si vede una cappella alta d<strong>et</strong>ta Santa Maria ad<br />
Nives, dove si celebra messa i giorni di lavoro, ed un’altra cappella, dall’altra parte, di Santa Maria di Piedi<br />
176 Editio princeps: poco.<br />
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