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1 Napoli città nobilissima, antica e fedelissima, esposta agli occhi et ...

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duchi di Bovino di Guevara, in oggi posseduto dal principe d’Ottajano della casa Medici di Firenze, e dal di lui<br />

figliuolo Duca di Sarno. 50<br />

TAVOLA [VIII]: “Veduta di Monte Oliv<strong>et</strong>o. All’illustrissimo signor don Vincenzo Caracciolo de’ principi della Villa”.<br />

Per la d<strong>et</strong>ta strada, 51 che prende il nome da Monte Oliv<strong>et</strong>o, v’è nel trivio una fontana di marmi, sopra cui<br />

sorge la statua di Carlo II regnante, di bronzo, opera e disegno di Donat’Antonio Cafaro. Il famoso convento e<br />

chiesa di d<strong>et</strong>to monte furono fondati da Gurello Orilia, gran protonotario, nobilitato ed arricchito da Alfonso II,<br />

con ref<strong>et</strong>torio dipinto da Giorgio Vasari e fatto or sacristia; è rifatta la chiesa alla moderna, e transportati i<br />

sepolcri e cappelle; l’altare maggiore isolato di marmi e fatto alla benedittina. Le dipinture a fresco del coro<br />

sono di Simon Papa; il quadro della Purifi[102]cazione, del nomato Vasari; la prima cappella dalla parte del<br />

Vangelo, della famiglia Telese; l’Assunta, di Berardino Penturchio, discepolo del Perugini; in questa cappella<br />

sono transportate le statue di cr<strong>et</strong>a cotta del Sepolcro del Signore, con le Marie e la Vergine svenuta, Nicodemo<br />

ch’è tolto dal naturale di Giovanni Pontano, e ’l Giuseppe Abarimatea, di Giacomo Sanazaro, e due altri sono<br />

ritratti d’Alfonso re e Ferrandino, opera del Modanino. Il quadro nella Cappella del Santissimo, del Santa Fede;<br />

nella Cappella de’ Piccolomini, sotto il cor<strong>et</strong>to, vi è una tavola con la Trinità, di marmo, di molta stima; v’è il<br />

sepolcro di Maria d’Aragona, figlia di Federico I, di Antonio Costellino. Nella Cappella della famiglia Del<br />

Pezzo vi è una statua della Vergine con bassi rilievi, del Santa Croce, fatta a concorrenza d’un’altra ch’è nella<br />

50 In coda <strong>agli</strong> errata corrige Parrino aggiunge: “S’averte ancora, che alla pagina 101 vi si deve aggiungere San Gennarello,<br />

conservatorio di figliuole, ultimamente abbellito, e con quadri di Andrea Vaccaro e del Matteis”.<br />

51 Editio princeps: strade<br />

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