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1 Napoli città nobilissima, antica e fedelissima, esposta agli occhi et ...

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le regole di san Basilio, ora di san Bened<strong>et</strong>to. Vicino è la picciola chiesa di Santa Maria dell’Oliva, o del Parto,<br />

juspatronato de’ Carrafa.<br />

Questo luogo era una collina d<strong>et</strong>ta la Costigliola.<br />

Ritornaremo di sopra per la strada che va alla Cesarea, e v’è il monistero d<strong>et</strong>to il Sacramento, ed anche<br />

Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, di monache carmelitane, fondato da Camilla Antinoro, venduto il suo luogo<br />

alle moniche di Santa Margarita e Bernardo, e dando a queste il titolo del Sacramento; Gaspar Roomer poi, col<br />

consenso delle moniche ed assenso pontificio, v’aggiunse il titolo della d<strong>et</strong>ta santa, a sua istanza cannonizata.<br />

La chiesa è posta in oro; è dipinta dal Binasca. Vi stanno collocati buoni quadri, che furono della eredità del<br />

Roomer, lasciateli: quello dell’altar maggiore è del Giordano, ed altri delle cappelle. Hanno un bel tabernacolo<br />

di pi<strong>et</strong>re preziose li[426]gate in rame dorato; ha buoni argenti ed adobbi, e si sta rifacendo il monistero.<br />

Salendo per dritto è la chiesa di Santa Maria della Pazienza Cesarea, fondata da Annibale Cesario<br />

secr<strong>et</strong>ario del Sacro Regio Conseglio, ov’era un ospedale per li convalescenti, ora dismesso; più avanti, sopra la<br />

casa concessa o venduta a’ padri trinitarj italiani da Ottavio Belmusto, nipote del cardinale, una picciola chiesa<br />

col conventino, e dirimp<strong>et</strong>to la nuova chiesa con monistero, da poco tempo qui fondati dalle moniche di san<br />

Francesco Sales, con le regole stabilite dal santo; salendo più sopra, v’è una picciola chiesa abbadiale di San<br />

Michele Arcangelo; nei vicoli, un’altra picciola chiesa d<strong>et</strong>ta San Mandato, poi le picciole chiese di Santa Maria<br />

degli Angeli, Santa Maria del Soccorso e Sant’Agostino; salendo per la sud<strong>et</strong>ta strada per dritto, vi sono diverse<br />

ville e casini: degli Scorziati, Domenico Ubreven, de’ padri gesuiti, prencipe di Crucoli Aquino, della<br />

Principessa di Scanno, quella che fu del consigliero Francesco Maria Prato, già adornata di statue,<br />

com[427 210 ]prate da Andrea d’Aponte, che l’ha portate nella sua casa; e per fine, dal lato, il borgo<br />

dell’Arenella, per dove si può salire a Santa Maria a Nazar<strong>et</strong>, antichissima chiesa abbadiale, ed indi al famoso<br />

romitorio de’ camaldolesi, fondato nella chiesa del Salvatore da san Gaudioso vescovo di Salerno, chiamativi i<br />

d<strong>et</strong>ti padri da Giovan Battista Crispo, ed ingrandito dalla casa d’Avalos de’ marchesi di Pescara e da don Carlo<br />

Caracciolo. La chiesa è bella ed amena, da dove si vede quasi tutta Terra di Lavoro e sino alla Spiaggia<br />

Romana; si chiama anche Scala Cœli, per una scala che vide in sogno san Romualdo, per la quale ascendeano i<br />

romiti suoi in Paradiso; nella chiesa vi sono quadri di buoni autori. Nel convento ogni monaco ha la sua cell<strong>et</strong>ta<br />

e giardino; vi sono belle strade per passeggi con ombre di faggi, ed è molto comodo per ricchezze, avendo<br />

immense massarie e castagn<strong>et</strong>i.<br />

210 Tra la pagina 427 e la precedente è inserita la tavola [XXV].<br />

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