– dell’Ajuto, e suo principio, 169. – a’ Candelora, chies<strong>et</strong>ta, 179. – delle Pentite, conservatorio al Pallon<strong>et</strong>to di Santa Chiara, 176. – de’ Pignatelli, della famiglia, 179. – di Costantinopoli, conservatorio, perché fatto, 176. – dell’Umiltà, chies<strong>et</strong>ta e confraternità, 205. – della Mon<strong>et</strong>a, della Zecca, 210. – dell’Arco, ivi. – della Grazia, conservatorio dell’Arte della Lana, 223. – de Libera, ivi. – Porta Cœli, de’ padri de’ ministri degl’infermi, da chi fondata e sue reliquie, 215. – in Cosmedin, de’ padri bernabiti a Porta Nova, da chi fondata e già officiata, 226; sue reliquie, 228. – della Rosa, ivi. – de’ Meschini, sue reliquie, ivi. – della Grazia, de’ pescivendoli, sua tela, 229. – del Parto alla Sellaria, 231. [V3r] Santa Maria della Grazia alla Strada delle Campane, ivi. – a Piazza, parr<strong>occhi</strong>a ed abbazia, da chi fondata e consecrata, 235. – di Mezo Agosto, 239. – delle Grazie al Lavinaro, 241. – della Scala, da chi fondata e perché così d<strong>et</strong>ta, parr<strong>occhi</strong>a, 242. – della Grazia all’Orto del Conte, 242. – Regina Cœli, degli stallieri, 243. – delle Grazie alla Zabattaria, 244; sua tela, ivi. – dell’Avocata a Sant’Eligio, già ospedale de’ pellegrini di Gerusalemme, 245. – ad Nives, cappell<strong>et</strong>ta, 246. – di Piedi Grotta, cappella, ivi. – delle Grazie alle Paludi, 255. – a Secula, e da chi fondata, 257. – della Pace: vedi Ospedale della Pace. – del Refugio, conservatorio di donne, sue erezione, 259. – d’Agnone o Anguignone, 260. – dell’Arco, de’ birri, ivi. – della Purità, de’ saponari, 301. – a Cancello, parr<strong>occhi</strong>a, 303. 172
– Verticella, congregazione e loro opera pia, 316. – a Porta, estaurita di Capuana, 317. – Avocata, de’ padri teatini al borgo di Sant’Antonio, 319. – de’ Monti, de’ padri pii operarii, noviziato, 321. – della Fede, de’ padri agostiniani coloriti, 322. – degli Angioli, sua bellezza, de’ padri di san Francesco dell’osservanza, sua facciata, [V3v] statue, altari, custodia, pulpito, reliquie ed altro, 324. – Santa Maria Maggiore, che tempio fusse, 326; una delle quattro parr<strong>occhi</strong>e maggiori, ivi; de’ chierici minori, sue indulgenze, reliquie e libreria, 327. – di Mezo Agosto a Nido, 330. – Porta Cœli, o San Pi<strong>et</strong>ro, a Seggio Montagna, suo sepolcro, 330. – della Vittoria de’ C<strong>et</strong>rangolari, 247. – degli Angioli all’Incurabili, 351. – in Strabulo, ivi. – del Popolo, 352. – in Gerusalemme delle 33 Cappuccine, loro str<strong>et</strong>tezza, orazioni e risposte, 354. – delle Grazie, de’ padri girolamitani, da chi istituiti, sua fondazione, altare, tavole, sepolcro ed epitaffj, 359. – a Cellarro, cioè Ancillarum, 370. – a Colonna, conservatorio de’ poveri di Giesù Cristo, sua fondazione ed opere d’istruir ragazzi, 372. – della Providenza, o Miracoli, sua fondazione, 403; sua polizia, grandezza, bellezza e quadri, 404. – A Secola, con regole di santa Teresa, loro opere, 407. – della Vita, da chi fondata, de’ padri carmelitani d’osservanza, 413. – della Chiusa, ivi. – della Stella, de’ padri minimi di san Francesco di Paola, sua fondazione, 416. – della Verità, degli agostiniani scalzi, fondatione, tele, cappelle e statue, 420; reliquie, 421. – dell’Oliva, 425. [V4r] Santa Maria degli Angioli alla Cesarea, 426. – del Soccorso, ivi. – delle Periclitanti, 229. – di Monte Santo, de’ padri carmelitani riformati di Sicilia, sue tele, 432. – delle Grazie, d<strong>et</strong>ta Graziella a Porta Medina, 433. – de’ Monti, de’ padri conventuali, 434. – della Providenza a Porta Alba, ivi. Maria Carrafa, sorella di Paolo IV pontefice, riforma la Sapienza, 207. Maria Carrafa d’Andria, madre del padre don Vincenzo generale de’ gesuiti, 207. 173
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Napoli città nobilissima, antica e
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di Vostra Eccellenza, divotissimo e
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Excellentissime domine, duo volumin
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- della Torre di Chiaja sino al Mon
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distesa ne ragionano; qui dunque tu
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Ed un’altra porta per dove si usc
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chiare e cristalline che dimostrano
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Del Carmine, per esser presso il co
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Passata la città in potere de’ r
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marchese di Villafranca, pure vicer
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Vi sono altresì i tribunali dell
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Grazioso; Eusebio; Leonzio; Diodato
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La nobiltà fuori di seggi è de’
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luogotenenti, dal Gran Capitano fin
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[67] Èvvi poi una piazza dove ogni
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chiesa, eretta dalla devozione dell
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ha bella facciata, disegno del Fanz
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Tutto questo colle fu detto Echia,
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Giacomo è di Marco da Siena, di cu
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don Emanuel Zunica e Fonseca, conte
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[98] Dell’ottina di San Giuseppe.
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duchi di Bovino di Guevara, in oggi
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Domenico dal Giordano, imitando il
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TAVOLA [IX]: “Veduta della Carit
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così si divise, e fu il luogo de
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TAVOLA [X]: “Veduta del Largo del
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Siegue il monte, che da qui cominci
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V’è poi, presso, Santa Maria del
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Il teatro poi è uno de’ più fam
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Uscendo alla strada che conduce al
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TAVOLA [XIV]: “Veduta dalla Torre
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detto di Posilipo, de’ padri conv
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In detto capo vi è la chiesa di Sa
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TAVOLA [XV]: “Veduta della Vicari
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Nella cappella del pilastro l’imm
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Vi è nell’altar maggiore una mem
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Salerno, architettato da Novello di
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Dirimpetto è la chiesa di San[185]
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Vi è, nella porta della scalinata,
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Il Cristo dell’altare maggiore è
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monistero di Santa Maria di Giesù;
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che vanno un giorno della settimana
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della Gloria di San Benedetto, suoi
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Vicino è il monistero di San Ligor
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Fa[226]sanella, v’è una chiesa d
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TAVOLA [XIX]: “Veduta della Sella
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Vi s’adora una miracolosa imagine
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Con la facciata quasi al Mercato, v
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TAVOLA [XX]: “Mercato Grande. All
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Comincia poi il borgo, che ha diver
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Immediato è il Monte de’ Poveri,
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Santa Fede; il sepolcro d’Alfonso
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ΤΙΤΟΣ ΚΑΙΣΑΡ ΟΥΕΣΠ
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TAVOLA [XXI]: “Veduta di San Giov
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prospettiva del Viviani. La cupola
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Dirimpetto, verso le mura della cit
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dell’osservanza, riformati. Ha un
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spirante, del Giordano; San Giusepp
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[334] ΤΙΒΕΡΙΟΣ ΙΟΥΛΙΟ
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Republica, l’adornano, vedendosen
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