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1 Napoli città nobilissima, antica e fedelissima, esposta agli occhi et ...

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Vi è nell’altar maggiore una memoria di Jano Anisio, gran l<strong>et</strong>terato, ed un frammento d’una gran<br />

colonna, forse reliquia dell’antico tempio. La Vergine col Signore bambino in braccio è di Lionardo da Pistoia;<br />

la Cappella Ravaschiera, di marmi, è di Giovanni di Nola; la Deposizione della croce di Giovan Bernardo<br />

Lama. Vi è una <strong>antica</strong> memoria in marmo della Repubblica Napol<strong>et</strong>ana, che comincia: “… Veratio A. F. Pal.<br />

Severino”.<br />

Avanti la porta picciola èvvi la chiesa di San Giovanni Apostolo ed Evangelista, con una porta di marmi<br />

alla gotica, con statue molto belle, fatte fare da Antonio Pappacoda, gran siniscalco di Ladislao, con pitture, al<br />

di dentro, di celebri pennelli; al fianco vi è un palagio che dimostra gran antichità, ed era ricco già di statue,<br />

essendone rimasti i segni in alcuni tronchi busti; al prosp<strong>et</strong>to vi si veggono oggi l’armi degli Aquini del duca di<br />

Casola. Dirimp<strong>et</strong>to ha un palagio grande e magnifico, fat[174]to alla romana dal cardinal Filamarino<br />

arcivescovo di <strong>Napoli</strong>, ingrandito ed abbellito per la famiglia, e posseduto da’ suoi nipoti; vi sono quadri e<br />

disegni di più eccellenti pittori: Caracci, Tiziano, Rafaele, Caravaggio, Guidoreni, Giuseppino d’Arpino,<br />

Bassani, Pi<strong>et</strong>ro da Cortona, Domenichini, Albano, Pasini, Vou<strong>et</strong>, 141 e de’ migliori de’ secoli passati e presenti;<br />

ha una celebre libraria con manoscritti. Poco più avanti è Santa Maria a Candelora.<br />

Discendendo per un vicolo, vi è la chiesa di San Girolamo de’ Ciechi, ivi congregandosi gli infelici<br />

ciechi; ricevono da una pia congregazione sussidj, così spirituali come temporali.<br />

Discendendo poi giù alla strada che va a Seggio di Porto, vi è San Pi<strong>et</strong>ro in Vinculis, già d<strong>et</strong>to a Media o<br />

Melia. Vi è una scuola di grammatica d<strong>et</strong>ta degli Scoppa, fondata da un maestro di questo cognome per<br />

insegnare a’ poverelli; è la chiesa dell’università degli speziali manuali; è dipinta dal Benaschi.<br />

Girando per avanti il Seggio [175] di Porto, ove è una fontana, segue una casa grande de’ Mareschi; si<br />

sale per la strada d<strong>et</strong>ta di Mezo Cannone; prima vi è una scalinata che sale a San Giovanni Maggiore, e poi una<br />

fontana che butta acqua per una fistola di bronzo, ove è una statua di Alfonso, di stucco, molto mal fatta; qui le<br />

case sono ricche d’acque, vedendosi ne’ fondamenti gran conserve, ed in luogo dove si potrebbe andare con<br />

barch<strong>et</strong>ta, da che volle argomentare il Celano che qui fosse stato l’antico Seb<strong>et</strong>o, contro l’opinione degli antichi<br />

e moderni scrittori, fondato sopra la propria opinione; poiché l’acque quivi vengono da diversi condotti e poi<br />

sono bassissime, e se avanti la chiesa di Sant’Angelo, con la Porta Ventosa e la Strada di Mezo Cannone era<br />

quella del porto del mare, dove esser dovea il l<strong>et</strong>to del fiume?<br />

Risalendo più sopra, è la picciola chiesa di San Basilio, e vi era anche la chiesa di Santa Maria de’<br />

Bagni, unita alla M<strong>et</strong>ropolitana.<br />

Entrando nel Vicolo di San Giovanni, èvvi il nobil monistero di [176] San Girolamo delle Monache,<br />

sotto la regola del terzo ordine di san Francesco, da cui sono uscite le fondatrici de’ monisteri della Santissima<br />

Trinità e del Giesù; è la chiesa rimodernata col disegno di Francesco Picchiatti; l’altar maggiore di marmi, la<br />

tela di Giacomo Sanso; fondata la chiesa dalle suore Grazia Sorrentino, Luisa Lapisano, Orsina Caracciola e<br />

Caterina di Calabria; attaccato è il Palagio del Principe di Belvedere. Più sopra, salendo all’altro vicolo, era già<br />

141 Editio princeps: Ov<strong>et</strong>.<br />

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