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1 Napoli città nobilissima, antica e fedelissima, esposta agli occhi et ...

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con ogni maestria ori ed argenti, e si vedono le ricchezze di <strong>Napoli</strong> nelle gioje e m<strong>et</strong>alli di valore. Vi è in mezzo<br />

di essi la chiesa di Sant’Agata, governata da’ consoli dell’Arte; uscendosi alla Loggia, strada bella e ricca<br />

d’aromatarii, siegue la Pi<strong>et</strong>ra del Pesce, ove è una fontana, e vi si vende da presso il pesce; vi è una porta della<br />

marina e la chiesa di Santa Maria delle Grazie de’ sud<strong>et</strong>ti venditori, picciola ma bella, e vi è nell’altare<br />

maggiore una tavola del Caravaggi; passandosi avanti, vicina un’altra porta della <strong>città</strong> al mare, vi è una chiesa<br />

dedicata a Sant’Andrea d<strong>et</strong>ta degli Scopari; da qui si passa alla Scalesia, e si entra nell’altra ottina, così d<strong>et</strong>ta<br />

dalle genti di Cales, che vi vendeano panni forastieri; poi si passa alla strada d<strong>et</strong>ta degli Armieri, perché forse vi<br />

si vendeano armi, ora abitata da’ mercadanti di drappi di s<strong>et</strong>a e panni, e vi è la parr<strong>occhi</strong>a dedicata a<br />

Sant’Arcangelo d<strong>et</strong>to degli Ar[230]mieri, ove <strong>antica</strong>mente era un convento di bened<strong>et</strong>tini; e nell’uscire alla<br />

Strada della Sellaria, vi è un molino raggirato dall’acque de’ formali della <strong>città</strong>; ritornando verso Porta Nuova,<br />

vi sono molte case ricche d’acque perenni, ed una chiesa dedicata a San Biagio; vi sono poi le Carceri dell’Arte<br />

della Lana, e più avanti un’altra chies<strong>et</strong>ta, d<strong>et</strong>ta San Giovannello. La Sellaria, poi, d<strong>et</strong>ta già Rua Toscana, è una<br />

delle belle piazze di <strong>Napoli</strong>; ha due fontane, una in forma d’arco fatta dal Conte d’Ognatte presso le case, che<br />

smantellò, del Fondaco de’ Tintori, dove soleano albergare genii sediziosi; l’altra in mezo, ov’è un Atlante che<br />

sostiene il mondo sulle spalle, fatta a tempo di don Pi<strong>et</strong>ro di Toledo; il disegno fu di Luigi Impò, la statua di<br />

Giovanni di Nola, con delfini e conca; e vicino alla fontana vi sono le Carceri della S<strong>et</strong>a; qui era l’antico Seggio<br />

del Popolo, che un regnante per sodisfazione d’una sua donna, o per altro, tolse via; vi si fa ogn’anno, bensì<br />

posticcio, d<strong>et</strong>to il Catafalco, a guisa di arco trionfale, con colonne, statue e pitture, passandovi per sotto la<br />

pro[231 170 ]ssione del Corpus Domini, e serve per sedile del Popolo, quando tocca al d<strong>et</strong>to, il primo sabato di<br />

maggio, farvisi il miracolo del sangue di san Gennaro; in mezzo della strada èvvi la chiesa di San Giacomo<br />

Apostolo, della famiglia Mormile, poi da’ complatearii rifatta con oratorio, ed ampliata da Leonardo ed Antonio<br />

Vespoli; di<strong>et</strong>ro d<strong>et</strong>ta chiesa ve n’è una d<strong>et</strong>ta Santa Maria del Parto, ed un’altra presso Santa Palma, d<strong>et</strong>ta<br />

Sant’Andrea de’ Gattoli, juspatronato di d<strong>et</strong>ta famiglia; indi, raggirando per la strada d<strong>et</strong>ta Rua Francesca, per<br />

esser stata già abitata da’ francesi, e poi delle Campane, per fabricarvisi, vi è la chiesa di Maria delle Grazie; e<br />

discendendo per diversi vicoli, de’ Gipponari ed altri di poco grido, non si ritrova cosa di peregrino, essendo<br />

per lo più le strade di questi quartieri str<strong>et</strong>te ed oscure, come <strong>antica</strong>mente si abitava, benché popolate.<br />

170 Tra la pagina 231 e la precedente è inserita la tavola [XIX].<br />

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