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Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.

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Ma l'illusione che può caratterizzare un <strong>di</strong>segno <strong>di</strong><br />

architettura non è sempre solo quella voluta e ricercata, può<br />

essere anche involontaria, quando si viene a determinare per una<br />

serie <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni che non permettono <strong>di</strong> ricostruire i segni in<br />

modo univoco, e pertanto rendono l'immagine ambigua o <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>fficile interpretazione. Ad esempio alcuni fattori che possono<br />

generare l'illusione sono la scelta <strong>di</strong> un determinato tipo <strong>di</strong> metodo<br />

proiettivo, l'inclinazione dei raggi proiettivi, oppure l'uso<br />

in<strong>di</strong>fferenziato del segno per esprimere <strong>di</strong>versi valori grafici, o<br />

ancora la sovrapposizione <strong>di</strong> piani per trasparenza etc. (figure 3 e<br />

4).<br />

Infine, oltre all'illusione dell'immagine ricercata nella<br />

rappresentazione del progetto e a quella involontaria, si può<br />

in<strong>di</strong>viduare un ultimo tipo <strong>di</strong> illusorietà che, questa volta, non si<br />

manifesta nella sfera rappresentativa ma, attraverso <strong>di</strong> essa, si<br />

crea nella percezione della realtà dell'opera compiuta. Il ruolo<br />

della rappresentazione, in questo caso, consiste nel controllare,<br />

attraverso il dominio delle leggi geometriche che il <strong>di</strong>segno<br />

consente, l'illusione che verrà generata dalla visione dell'opera<br />

realizzata nel suo futuro osservatore. Grazie alla padronanza delle<br />

leggi geometrico-percettive e dei mezzi grafici che permettono <strong>di</strong><br />

controllarle, è infatti possibile prefigurare determinate con<strong>di</strong>zioni<br />

1 2<br />

3 4<br />

107<br />

1. OMA (Office for<br />

Metropolitan<br />

Architecture) – Rem<br />

Koolhaas e Gary<br />

Bates, <strong>stu<strong>di</strong></strong>o per un<br />

grattacielo<br />

2. Jean Nouvel, Musée<br />

des Arts et<br />

Civilisations, Quai<br />

Branly, Parigi<br />

3. Peter Eisenman,<br />

Pa<strong>di</strong>glione video,<br />

Groningen, Olanda,<br />

1990. Sezione<br />

assonometrica<br />

4. Coop Himmelb(l)au,<br />

cinema multisala UFA,<br />

Dresda. Vista<br />

prospettica in<br />

wireframe

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