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Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.

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nervoso.<br />

L'occhio umano è sensibile alle ra<strong>di</strong>azioni elettromagnetiche<br />

aventi lunghezza d'onda compresa tra 7600 e 4000 Å circa, e una<br />

miscela <strong>di</strong> lunghezze d'onda che coprano tutto questo intervallo dà<br />

all'occhio una sensazione detta <strong>di</strong> luce bianca (o luce <strong>di</strong>urna).<br />

Benché sia facile scindere teoricamente il processo della visione<br />

in tre elementi (stimolo, recettore, sensazione), non è facile<br />

quantificare esattamente il fenomeno, poiché è impossibile<br />

prescindere dai suoi aspetti fisiologici e psicologici. Pertanto si usa<br />

dare al colore, analogamente a quanto si fa in acustica per il<br />

suono, una trattazione dal punto <strong>di</strong> vista psicofisico, riferendo tutti i<br />

dati ad un ipotetico osservatore umano me<strong>di</strong>o, creato su base<br />

statistica. Il problema può essere affrontato anche da un punto <strong>di</strong><br />

vista strettamente fisico prescindendo dagli aspetti sensoriali ed<br />

utilizzando per l'identificazione appositi strumenti, detti colorimetri,<br />

ed in questo caso il colore <strong>di</strong>viene sinonimo <strong>di</strong> lunghezza d'onda.<br />

Numerose teorie hanno cercato, nel corso dei secoli, <strong>di</strong> spiegare<br />

la visione dei colori. Tra le più famose ricor<strong>di</strong>amo ad esempio i<br />

contributi <strong>di</strong> Newton, Goethe, Young ed Helmholtz, Hering.<br />

Secondo la Commissione Internazionale per l'Illuminazione (CIE),<br />

le caratteristiche fondamentali <strong>di</strong> un colore sono riassunte in tre<br />

variabili: brillanza, tono <strong>di</strong> colore, saturazione. La brillanza è la<br />

maggiore o minore vivacità del colore; il tono <strong>di</strong> colore (o<br />

cromaticità) è la qualità che in<strong>di</strong>vidua il colore stesso (giallo,<br />

verde, etc.); la saturazione è il rapporto tra il colore in esame ed il<br />

corrispondente colore dello spettro solare: infatti i colori dello<br />

spettro solare sono considerati saturi o puri, mentre tutti gli altri<br />

sono una miscela del colore considerato con il bianco: l'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />

saturazione dà la percentuale <strong>di</strong> colore puro del colore in esame.<br />

Normalmente si dà il nome <strong>di</strong> luce bianca alla luce solare che<br />

contiene luce <strong>di</strong> ogni lunghezza d'onda percepibile dall'occhio<br />

umano. Il singolo colore <strong>di</strong> una qualunque zona dello spettro si<br />

<strong>di</strong>ce colore semplice o luce monocromatica. I colori <strong>degli</strong> oggetti<br />

illuminati da luce bianca sono prodotti da una riflessione selettiva,<br />

alcuni vengono assorbiti e gli altri riflessi.<br />

Un corpo che si lascia attraversare dalla luce viene detto<br />

trasparente, se invece assorbe alcune ra<strong>di</strong>azioni della luce e le<br />

respinge è detto corpo opaco. Quin<strong>di</strong> ogni oggetto che appare<br />

colorato al nostro occhio, sottrae alcune ra<strong>di</strong>azioni alla luce e<br />

ritrasmette per riflessione tutte le altre. Ciò che il nostro occhio<br />

vede come colore sono quin<strong>di</strong> le ra<strong>di</strong>azioni riflesse.<br />

Il colore <strong>degli</strong> oggetti non <strong>di</strong>pende solo dalla pigmentazione della<br />

sua superficie, ma anche dalla natura della luce che lo illumina.<br />

Alla luce delle lampade al so<strong>di</strong>o o <strong>di</strong> quelle a vapori <strong>di</strong> mercurio<br />

(che non emettono l'intero spettro della luce bianca ma<br />

prevalentemente determinate lunghezze d'onda) tutti i colori<br />

risultano alterati: una superficie bianca alla luce del Sole, appare<br />

gialla alla luce del so<strong>di</strong>o e violacea alla luce del mercurio.<br />

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