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Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.

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e la sorgente luminosa è posta a grande <strong>di</strong>stanza da essa, come<br />

nel caso del Sole, l'angolo <strong>di</strong> incidenza dei raggi può essere<br />

considerato costante in ogni punto della superficie e quin<strong>di</strong> il piano<br />

risulta uniformemente illuminato.<br />

«La geometria insegna a misurare il grado <strong>di</strong> intensità luminosa in<br />

un punto <strong>di</strong> una superficie ed anche a costruire le linee isòfote,<br />

cioè quelle linee che presentano uguale grado <strong>di</strong> intensità<br />

luminosa» 59 . Una tecnica <strong>di</strong> resa manuale del chiaroscuro è quella<br />

cosiddetta della scala delle tinte che permette <strong>di</strong> associare alle<br />

<strong>di</strong>stanze progressive una determinata gradazione della tonalità<br />

usata.<br />

Vi sono poi gli effetti <strong>di</strong> trasparenza/opacità. Essi <strong>di</strong>pendono<br />

dalla natura dei corpi esposti alla luce. Come vedremo nel<br />

paragrafo de<strong>di</strong>cato al colore, un corpo si può definire<br />

trasparente o opaco anche nei confronti <strong>di</strong> una certa<br />

banda <strong>di</strong> frequenze d'onda, cioè selettivamente<br />

rispetto ad un solo colore. In questo paragrafo<br />

inten<strong>di</strong>amo invece come proprietà <strong>di</strong><br />

trasparenza/opacità quella riferita all'intera gamma <strong>di</strong><br />

frequenze d'onda che compongono la luce bianca, per<br />

cui dunque definiamo trasparente un corpo attraverso<br />

il quale possiamo vedere ciò che gli sta <strong>di</strong>etro e<br />

viceversa per un corpo opaco. Con tecniche manuali,<br />

la trasparenza non è facile da simulare, tuttavia non<br />

mancano gli esempi che, nella storia, si cimentano<br />

nell'amulazione <strong>di</strong> materiali da costruzione come il<br />

vetro (figura 32). Nella rappresentazione <strong>di</strong>gitale,<br />

invece, come abbiamo visto nel capitolo secondo,<br />

grazie alla semplicità con cui gli algoritmi grafici sono<br />

in grado <strong>di</strong> restituire il fenomeno, la trasparenza è<br />

usata molto <strong>di</strong> frequente, sino a delinearsi come vero<br />

strumento espressivo, e non solo nei casi in cui imita il<br />

reale comportamento del materiale.<br />

Troviamo inoltre gli effetti <strong>di</strong> riflessione. Possiamo<br />

<strong>di</strong>stinguerli in riflessi e punti brillanti. I riflessi sono dovuti alla luce<br />

<strong>di</strong>ffusa (e riflessa) dalle superfici illuminate: in scene composte da<br />

più oggetti è possibile, anzi quasi certo, che le zone in ombra<br />

propria o portata <strong>di</strong> alcuni corpi siano investite dalla luce <strong>di</strong>ffusa o<br />

riflessa da altri corpi illuminati <strong>di</strong>rettamente, risultando così<br />

schiarite. La geometria tra<strong>di</strong>zionale imita il fenomeno attraverso<br />

osservazioni empiriche, mentre il computer è in grado <strong>di</strong> simularlo<br />

più compiutamente, seppur con algoritmi avanzati che richiedono<br />

lunghi tempi <strong>di</strong> calcolo.<br />

Se per esempio pensiamo ad una sfera poggiata sopra un piano<br />

riflettente ed esposta alla luce solare, si noterà che la parte in<br />

ombra propria della sfera più vicina al piano sarà schiarita a causa<br />

del fenomeno del riflesso della luce sul piano 60 .<br />

I punti brillanti sono i riflessi dell'immagine della sorgente luminosa<br />

129<br />

32. Mies van der<br />

Rohe, grattacielo su<br />

un lotto triangolare<br />

della Friedrichstrasse,<br />

Berlino. 1919<br />

32

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