Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.
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mostrano il movimento <strong>di</strong> personaggi che popolano il <strong>di</strong>segno, a<br />
<strong>di</strong>mostrare le funzioni d'uso dell'opera (figura 26).<br />
Come quarta possibilità, vi sono le sequenze che<br />
illustrano il funzionamento dell'e<strong>di</strong>ficio, i suoi elementi<br />
mobili o mo<strong>di</strong>ficabili al trascorrere del tempo. I punto <strong>di</strong><br />
vista resta fermo e il movimento o la mo<strong>di</strong>ficazione<br />
riguardano l'oggetto della rappresentazione.<br />
Come corollario dell'ultimo caso si può citare un<br />
ultimo tipo <strong>di</strong> rappresentazione sequenziale, che<br />
coinvolge il fattore temporale nel momento del <strong>di</strong>segno,<br />
laddove le variazioni spaziali <strong>degli</strong> elementi stessi del<br />
<strong>di</strong>segno, che interagiscono con l'oggetto rappresentato,<br />
vengono esposte sequenzialmente in una successione<br />
che permette la ricostruzione spaziale: ad esempio una<br />
serie <strong>di</strong> sezioni dello stesso oggetto, compiute in punti<br />
sequenziali, descrive la forma al variare della posizione<br />
del piano <strong>di</strong> sezione nello spazio. Quest'ultimo tipo <strong>di</strong><br />
sequenza è <strong>di</strong>ffusissima laddove ricorra l'esigenza <strong>di</strong><br />
esprimere graficamente forme complesse (figura 27).<br />
Il ricorso alla rappresentazione sequenziale è ormai<br />
in<strong>di</strong>spensabile nell'ambito del progetto contemporaneo, in cui il<br />
fattore temporale fa parte integrante del processo <strong>di</strong> generazione<br />
della forma, <strong>di</strong>ventando uno dei concetti fondamentali che<br />
vincolano la composizione architettonica.<br />
Nella rappresentazione statica per sequenze del progetto <strong>di</strong>gitale,<br />
capita spesso che le immagini siano estrapolate da sequenze<br />
<strong>di</strong>namiche attraverso le quali si attua la genesi del progetto, e<br />
costituiscano dunque fotogrammi <strong>di</strong> film, i cosiddetti snapshots.<br />
In alcuni casi, la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinzione tra esterno ed interno<br />
dell'oggetto, formato da superfici topologiche, induce alla<br />
simultaneità della rappresentazione <strong>di</strong> questi due aspetti e dunque<br />
a proporre sequenze <strong>di</strong> immagini che ne ritraggono il passaggio.<br />
Corpi tri<strong>di</strong>mensionali ruotano mostrando le loro innumerevoli facce<br />
all'osservatore e generando infinite possibili immagini <strong>di</strong>verse. Non<br />
esiste più una superficie alla quale posizionare parallelo il quadro,<br />
non esistono più i prospetti frontali laterali ecc. ma piuttosto questi,<br />
per essere identificati, devono prendere orientamento dai punti<br />
car<strong>di</strong>nali, cioè riferirsi ad elementi esterni al progetto.<br />
3.4. La simulazione grafica <strong>di</strong> effetti <strong>di</strong> interazione luci-corpi e<br />
<strong>di</strong> effetti materici<br />
Dal momento in cui il <strong>di</strong>segno architettonico inserisce nel<br />
suo repertorio l'imitazione <strong>degli</strong> effetti realistici che si ipotizzano<br />
per l'opera progettata, si sviluppa uno <strong>stu<strong>di</strong></strong>o sempre più accurato<br />
della resa grafica dell'aspetto dei corpi. Le tecniche si affinano a<br />
tal punto da rendere l'immagine del progetto in competizione<br />
125<br />
26. Le Corbusier,<br />
sequenza <strong>di</strong> schizzi,<br />
rio de Janeiro, 1936<br />
26<br />
27. Daniel Libeskind,<br />
estensione del<br />
Victoria and Albert<br />
Museum <strong>di</strong> Londra,<br />
piante della spirale a<br />
<strong>di</strong>versi livelli<br />
27