Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.
Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.
Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
come <strong>di</strong>ffusi e precalcola l'occlusione (per le ombre) <strong>degli</strong> oggetti».<br />
Fornisce una buona approssimazione della scena se la maggior<br />
parte dei materiali è <strong>di</strong> tipo <strong>di</strong>ffuso.<br />
L'irra<strong>di</strong>ance changing «è una tecnica in cui vengono salvati dei<br />
campioni nella scena, così se un raggio cade vicino ad un altro<br />
che è stato già valutato, non bisogna ricalcolare nulla» 34 .<br />
Infine un breve cenno deve essere riservato ai cosiddetti motori<br />
unbiased (come ad esempio Maxwell render®, Fryrender®, In<strong>di</strong>go<br />
Render) «che considerano la luce all'interno della scena 3D come<br />
un'onda elettromagnetica, restituendo immagini fisicamente<br />
corrette» 35 .<br />
2.1.3. Dispositivi <strong>di</strong> input e <strong>di</strong> output<br />
Il rapporto con lo strumento grafico <strong>di</strong>gitale è<br />
obbligatoriamente legato alla natura dei <strong>di</strong>spositivi utilizzati per<br />
l'immissione dei dati da elaborare e poi per la visualizzazione dei<br />
dati elaborati.<br />
Uno dei problemi ad emergere per primo quando fu creato il<br />
computer, fu quello dell'immissione dei dati <strong>di</strong> input, che<br />
inizialmente avvenne per il tramite della tastiera, mentre l'output,<br />
su supporto cartaceo, avvenne dapprima con l'uso <strong>di</strong> stampanti o<br />
plotter con penne ad inchiostro, e solo successivamente, con<br />
schermi a tubo cato<strong>di</strong>co, grazie ai quali il risultato poté essere<br />
visto <strong>di</strong>rettamente a video senza bisogno <strong>di</strong> essere stampato 36 .<br />
La penna luminosa fu inventata nel 1955 per convertire i segnali<br />
radar in forma grafica, ma solo successivamente ci si accorse<br />
dell'importanza della scoperta per l'evoluzione delle tecniche <strong>di</strong><br />
rappresentazione <strong>di</strong>gitali. Tuttavia la penna luminosa era molto<br />
imprecisa e venne presto sostituita da un nuovo <strong>di</strong>spositivo,<br />
comparso alla metà <strong>degli</strong> anni Sessanta, il <strong>di</strong>gitizer o tavoletta<br />
grafica, la cui <strong>di</strong>mensione poteva variare da quella <strong>di</strong> un foglio a<br />
quella <strong>di</strong> un tavolo da <strong>di</strong>segno 37 . Parallelamente si assiste anche<br />
all'evoluzione dei <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> output, che trovano la prima<br />
soluzione dalla resa convincente solo alla fine <strong>degli</strong> anni<br />
Sessanta. Saranno infatti proprio i <strong>di</strong>splay a tubo cato<strong>di</strong>co i primi a<br />
<strong>di</strong>ffondersi assieme alle prime macchine commerciali.<br />
La tipica configurazione dello strumento informatico <strong>di</strong>ffuso negli<br />
<strong>stu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> progettazione <strong>di</strong>venne quella che prevede l'immissione dei<br />
dati da tastiera o tramite mouse, e la loro visualizzazione a<br />
schermo e stampa su supporto cartaceo. Si può affermare che, a<br />
parte i perfezionamenti tecnologici dei singoli elementi, la<br />
configurazione <strong>di</strong> input e output sia ancora invariata nella pratica<br />
comune, mentre si iniziano a sperimentare, anche se solo in<br />
ambito <strong>di</strong> ricerca o in singoli <strong>stu<strong>di</strong></strong> particolarmente specializzati e<br />
all'avanguar<strong>di</strong>a, nuovi <strong>di</strong>spositivi.<br />
In ultimo va fatto cenno ai sistemi <strong>di</strong> input automatici, cioè non<br />
55