Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.
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via via era stato perfezionato sino a <strong>di</strong>ventare metodo <strong>di</strong><br />
rappresentazione irrinunciabile. Ma solo alla fine del XVIII secolo,<br />
l'esatta co<strong>di</strong>ficazione del metodo ne stabilì l'uso generale, ed il<br />
<strong>di</strong>segno <strong>di</strong> progetto assunse l'aspetto <strong>di</strong> un linguaggio universale<br />
convenzionale ed in<strong>di</strong>fferenziato 123 . Con il testo Géométrie<br />
descriptive (Parigi, 1799), infatti, Gaspard Monge è riconosciuto<br />
come il padre della geometria descrittiva 124 . Egli affronta in modo<br />
sistematico, e orientato alla <strong>di</strong>dattica, temi come la doppia<br />
proiezione ortogonale, le ombre proprie e portate, la prospettiva,<br />
gli effetti della luce sulle superfici etc. I suoi insegnamenti resero la<br />
<strong>di</strong>sciplina del <strong>di</strong>segno profondamente arrichita come metodo<br />
scientifico. La sua opera, e i suoi insegnamenti, che durarono sino<br />
ai primi decenni dell'Ottocento, ebbero largo seguito e<br />
inaugurarono un secolo <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong> e ricerche sulla scienza del<br />
<strong>di</strong>segno, che definirono man mano tutti gli aspetti della <strong>di</strong>sciplina<br />
definendone la co<strong>di</strong>ficazione moderna.<br />
Nella pratica, infatti l'uso delle doppie proiezioni ortogonali, era già<br />
ampiamente <strong>di</strong>ffuso, come abbiamo visto, e la conoscenza delle<br />
leggi matematiche che vi sottendevano era già nota ma, come<br />
sottolineato nel testo <strong>di</strong> Docci e Migliari, la vera innovazione<br />
dell'opera mongiana stà nell'aver ricondotto il problema della<br />
rappresentazione a quello <strong>di</strong> riferire lo spazio, che ha tre<br />
<strong>di</strong>mensioni, ad uno spazio bi<strong>di</strong>mensionale, descrivendolo in modo<br />
univocamente interpretabile 125 .<br />
Il metodo della proiezione quotata aveva fatto la sua<br />
comparsa già nella prima metà del Settecento, venendo utilizzato<br />
soprattutto in ambito militare, ma solo nel 1873 fu descritto<br />
sistematicamente come metodo da Noizet 126 . In questo metodo il<br />
secondo piano della proiezione ortogonale è sostituito<br />
dall'in<strong>di</strong>cazione della quota <strong>di</strong> ciascun punto rispetto al piano <strong>di</strong><br />
riferimento: le immagini dei punti aventi la stessa quota appaiono<br />
collegate da linee generalmente curve, dette curve <strong>di</strong> livello 127 .<br />
1.7. Dal XIX secolo al 1960<br />
Alla fine del Settecento prese avvio la cosiddetta critica<br />
Romantica, delle arti e dell'architettura, che determinò<br />
l'esaurimento del Neoclassico. Per il Romanticismo l'ideale<br />
dell'arte <strong>di</strong>venta l'elemento caratteristico e capace <strong>di</strong> attrarre<br />
l'attenzione, e l'interesse per l'Antico viene sostituito da quello per<br />
la più recente storia me<strong>di</strong>evale.<br />
Nell'Ottocento un gran numero <strong>di</strong> correnti e scuole si <strong>di</strong>resse verso<br />
la definizione <strong>di</strong> una nuova architettura. Le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> base per<br />
questo impulso sono molteplici, tra queste c'è sicuramente lo<br />
sviluppo delle gran<strong>di</strong> città, la nascita <strong>di</strong> una struttura sociale<br />
parlamentare e quin<strong>di</strong> più liberale, lo sviluppo delle gran<strong>di</strong><br />
industrie. La nuova concezione architettonica era fortemente<br />
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