Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.
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gli effetti <strong>di</strong> interazione con la luce, creandone appositamente le<br />
con<strong>di</strong>zioni favorevoli.<br />
La poetica del wireframe.<br />
Una delle prime forme <strong>di</strong> visualizzazione sviluppate, e<br />
fortemente carente <strong>di</strong> elementi utili alla riconoscibilità della forma,<br />
in un certo senso può dunque essere definita una forma<br />
rappresentativa ambigua. Tuttavia, questa categoria incarna<br />
l'essenza del linguaggio informatico, costituisce la primaria forma<br />
grafica della rappresentazione matematica della forma, attuata dal<br />
computer. Nell'uso che attualmente continua a farsene, per la<br />
rappresentazione del progetto, essa assume la valenza <strong>di</strong> poetica<br />
quando viene scelta appositamente perché contrad<strong>di</strong>stingue il<br />
linguaggio grafico della modellazione <strong>di</strong>gitale, la sua prima visione,<br />
la sua struttura intima.<br />
La poetica dell'assenza <strong>di</strong> contorno.<br />
Questa categoria in<strong>di</strong>vidua un tipo <strong>di</strong> espressività che è<br />
proprio dei più comuni algoritmi <strong>di</strong> visualizzazione utilizzati nella<br />
pratica. L'immagine, restituita nel rendering, riproduce oggetti<br />
delimitati da superfici che si intersecano tra loro definendo spazi e<br />
volumi, ma senza marcature dei contorni né delle intersezioni. I<br />
cambiamenti <strong>di</strong> entità e <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione sono visibili soltanto grazie al<br />
cambiamento <strong>di</strong> colore. Questa poetica è ed è stata usata anche<br />
con strumenti <strong>di</strong> rappresentazione tra<strong>di</strong>zionale, ma in modo<br />
ricercato, perché il segno grafico manuale si traduce<br />
spontaneamente nel segno netto. Avviene il contrario per lo<br />
strumento <strong>di</strong>gitale, e cioè la rappresentazione <strong>di</strong> default, per non<br />
<strong>di</strong>re spontanea, adotta normalmente questa poetica e la<br />
riproduzione del segno <strong>di</strong> contorno è invece ricercata. Per questo<br />
ho notato tendenze particolari, in alcuni autori, che si <strong>di</strong>stinguono<br />
proprio per la scelta volontaria <strong>di</strong> evidenziare comunque le linee <strong>di</strong><br />
contorno, ottenendo così un'espressività autografa.<br />
La poetica della maquette.<br />
Questa categoria espressiva del progetto <strong>di</strong>gitale emerge,<br />
in realtà, da una possibilità <strong>di</strong> fondo offerta dal mezzo, e cioè<br />
quella <strong>di</strong> elaborare il modello virtuale tri<strong>di</strong>mensionale del progetto<br />
come fosse una plastico <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>o. Ciò avviene comunemente<br />
durante l'iter generativo, ma, a volte, può capitare che un tale<br />
grado <strong>di</strong> definizione del modello sia usato per la rappresentazione<br />
allo scopo <strong>di</strong> evidenziare particolari aspetti, per cui non è<br />
necessario mostrare il particolare. Capita che, forse per esaltare il<br />
labile confine tra virtualità e realtà, il progettista scelga <strong>di</strong><br />
rappresentare la maquette <strong>di</strong>gitale come fosse concreta,<br />
emulando gli effetti materici, in modo <strong>di</strong>fficilmente <strong>di</strong>stinguibile<br />
dall'immagine <strong>di</strong> una maquette reale.<br />
La poetica della texture.<br />
Questa categoria espressiva riguarda il modo in cui viene<br />
usata la capacità <strong>di</strong> simulazione materica dello strumento. Le<br />
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