08.06.2013 Views

Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.

Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.

Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

3.3. Rappresentazione del parametro temporale nel progetto<br />

Secondo l'interpretazione Kantiana lo spazio «non è un<br />

concetto empirico, ricavato da esperienze esterne....» bensì<br />

«....una rappresentazione a priori che sta a fondamento <strong>di</strong> tutte le<br />

intuizioni esterne....». Dunque lo spazio <strong>di</strong>venta una categoria del<br />

pensiero, è interamente concepibile e razionalizzabile in se<br />

stesso, <strong>di</strong>venta il “modo” in cui organizziamo le sensazioni<br />

provenientici dalla realtà esterna. Il tempo invece è la forma del<br />

senso interno ed ha dunque una certa priorità nei confronti dello<br />

spazio. Kant è dunque il primo a teorizzare il fatto che nell’atto <strong>di</strong><br />

percepire un qualsiasi fenomeno, l'uomo tende ad or<strong>di</strong>nare le<br />

immagini in una successione temporale. E pertanto la percezione<br />

dello spazio è subor<strong>di</strong>nata al tempo. Tuttavia il pensiero <strong>di</strong> Kant<br />

non ebbe imme<strong>di</strong>ato riscontro nell’architettura e nella sua<br />

rappresentazione <strong>di</strong> quel periodo, dove lo stile dominante era il<br />

Neoclassico e le sue rappresentazioni più originali erano quelle <strong>di</strong><br />

Boullee e Ledoux 49 che, pur <strong>di</strong>scostandosi espressivamente dal<br />

freddo stile accademico, non superavano la staticità delle<br />

proiezioni <strong>di</strong> facciata.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista della rappresentazione, per la prima volta, il<br />

problema del rapporto spazio-tempo è stato sentito fortemente<br />

dalle avanguar<strong>di</strong>e artistiche del primo Novecento (Cubismo,<br />

Futurismo, etc.). Ed ha finito per essere uno dei no<strong>di</strong><br />

dell'architettura moderna, dove lo spazio è concepito come un<br />

continuum che l'uomo può fruire attraverso infiniti punti <strong>di</strong> vista, in<br />

costante movimento. I percorsi <strong>di</strong>ventano fondamentali<br />

nell'esperienza dello spazio reale e <strong>di</strong> conseguenza anche <strong>di</strong><br />

quello progettato. All'inizio del Novecento, Henri Bergson, nel suo<br />

saggio L'evoluzione creatrice, espone una teoria sul <strong>di</strong>venire e sul<br />

concetto <strong>di</strong> movimento, secondo la quale la percezione umana<br />

dello spazio nasce necessariamente in uno stato <strong>di</strong> movimento, e<br />

afferma che «il meccanismo della nostra conoscenza abituale è <strong>di</strong><br />

natura cinematografica», accogliendo la novità dell'invenzione del<br />

cinema come espressione dell'interiorità umana 50 .<br />

Negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso si intensificarono<br />

le attenzioni verso la percezione <strong>degli</strong> spazi in movimento,<br />

ponendo alla base <strong>di</strong> alcuni <strong>stu<strong>di</strong></strong> progettuali uno <strong>stu<strong>di</strong></strong>o in forma<br />

grafica delle sequenze percettive, delle posizioni nel tempo<br />

dell’osservatore, dei suoi movimenti spontanei, guidati, o obbligati,<br />

in modo da poter controllare e comunicare i fenomeni <strong>stu<strong>di</strong></strong>ati. Uno<br />

dei più accorati sostenitori del metodo, in quel periodo, fu Kevin<br />

Lynch che <strong>di</strong>chiarava il problema, che affliggeva il progetto, in<br />

questi termini:<br />

«Oggi l’ambiente è percepito soprattutto attraverso la visione in<br />

movimento, eppure il <strong>di</strong>segno sequenziale è praticato raramente e<br />

in modo molto ru<strong>di</strong>mentale: le sue potenzialità <strong>di</strong> espressione<br />

artistica sono ancora quasi del tutto inesplorate» 51 .<br />

122

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!