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Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.

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1.5. Barocco<br />

Nel XVII secolo la ricerca teorica sulla prospettiva <strong>di</strong>venta<br />

sempre più intensa, e l'interesse <strong>di</strong>laga anche al <strong>di</strong> fuori dell'Italia,<br />

in particolare in Olanda, nei Paesi Bassi e in Francia 100 .<br />

L'architettura seicentesca si cimenta con nuovi temi ed inventa<br />

nuove espressioni, facendo spaziare il suo campo tra l'e<strong>di</strong>lizia e la<br />

decorazione. La figura professionale dell'architetto muta rispetto al<br />

Rinascimento, egli <strong>di</strong>viene anche impresario ed ha un seguito <strong>di</strong><br />

scalpellini, muratori e stucchinai 101 .<br />

La ricerca formale si rispecchiava in una perfetta padronanza della<br />

tecnica ma anche delle scienze teoriche, come il <strong>di</strong>segno,<br />

l'idraulica, la meccanica, etc. E per questo l'insegnamento<br />

impartito durante i tirocini non era più sufficiente, e si <strong>di</strong>ffuse così<br />

l'insegnamento dell'architettura nelle Accademie. Le prime furono<br />

quelle <strong>di</strong> S. Luca a Roma, della Clementina <strong>di</strong> Bologna,<br />

dell'accademia d'Architettura fondata nel 1671 in Francia e nella<br />

scuola <strong>di</strong> Roma voluta dal Colbert. Di conseguenza compaiono<br />

anche i primi veri e propri libri <strong>di</strong> testo come quello dello Shulte del<br />

Du Cerceau, del Delorme, dei Bibbiena, del Blondel e Rondelet.<br />

L'importanza del <strong>di</strong>segno per la redazione del progetto è ormai<br />

<strong>di</strong>chiarata, e nelle scuole si insegnano regolarmente argomenti<br />

come la geometria, la prospettiva, gli or<strong>di</strong>ni architettonici.<br />

Il metodo <strong>di</strong> insegnamento del <strong>di</strong>segno giungerà sostanzialmente<br />

invariato sino al XIX secolo. Il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> architettura si cimenterà<br />

anche con lo <strong>stu<strong>di</strong></strong>o delle forze statiche e non sarà più visto solo<br />

come qualcosa che precede semplicemente la realizzazione, ma<br />

<strong>di</strong>verrà una vera e propria idea che si raggiunge solo attraverso<br />

l'impegno <strong>di</strong> una esecuzione perfetta. Il <strong>di</strong>segno dell'architettura,<br />

nel Seicento, aveva raggiunto un altissimo grado <strong>di</strong> perfezione<br />

nella tecnica, era preciso e sapientemente chiaroscurato e spesso<br />

andava oltre la rappresentazione oggettiva dell'architettura<br />

rappresentata, raggiungendo un effetto artificioso 102 (figura 31).<br />

Un fattore che influì notevolmente sul carattere espressivo del<br />

<strong>di</strong>segno architettonico dell'epoca fu l'invenzione della stampa e<br />

l'uso sempre più <strong>di</strong>ffuso ed esperto della tecnica dell'incisione, che<br />

in periodo barocco inizia a pre<strong>di</strong>ligere il supporto della lastra <strong>di</strong><br />

rame piuttosto che la xilografia 103 . La <strong>di</strong>ffusione dei <strong>di</strong>segni nei<br />

trattati, <strong>stu<strong>di</strong></strong>ati nelle Accademie, e i vincoli imposti dalla tecnica <strong>di</strong><br />

loro realizzazione, influirono sulla definizione <strong>di</strong> un linguaggio<br />

grafico uniforme, preciso ed elaborato nel dettaglio.<br />

Nel Barocco assunse grande importanza la decorazione, che fece<br />

risaltare le membrature costruttive; il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> decorazione fu<br />

modo elaborato e <strong>di</strong> grande valore artistico: tra coloro che lo<br />

hanno usato, sfruttando anche l'illusione pittorica, ricor<strong>di</strong>amo<br />

Pietro da Cortona, Bernini, Carlo Rainal<strong>di</strong> e forse il più noto<br />

esempio ne è fornito dai <strong>di</strong>segni del padre gesuita Andrea<br />

Pozzo 104 . Quest'ultimo, sul finire del Seicento, scrisse anche un<br />

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