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Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.

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simboleggiare un'azione e dunque aggiungere significati al contesto<br />

rappresentato, come ad esempio definire la destinazione d'uso <strong>di</strong><br />

un ambiente (figura 32).<br />

La seconda esigenza, <strong>di</strong> riferimento <strong>di</strong>mensionale, è<br />

automaticamente sod<strong>di</strong>sfatta dall'inserimento della figura umana, in<br />

quanto è approssimativamente nota l'altezza dell'in<strong>di</strong>viduo, e quin<strong>di</strong><br />

il confronto con gli elementi spaziali è imme<strong>di</strong>ato.<br />

La presenza umana è stata evocata da sempre nella<br />

rappresentazione architettonica, quasi a ricordare che l’oggetto<br />

architettonico ha un senso solo in quanto spazio fruito dall’uomo.<br />

Il modo d'uso dei riferimenti simbolici, il loro stile, o la loro assenza<br />

può delineare una espressività personale. Un celebre esempio è il<br />

modulor <strong>di</strong> Le Corbusier, che veniva usato anche per popolare le<br />

rappresentazioni architettoniche.<br />

Possiamo fare infine una riflessione sull'uso “generoso” <strong>di</strong> figure<br />

simboliche, nella rappresentazione <strong>di</strong>gitale, in fase <strong>di</strong>vulgativa: i<br />

personaggi sono spesso in procinto <strong>di</strong> compiere delle azioni, dei<br />

gesti, in relazione tra loro all'interno dello spazio progettato e con lo<br />

spazio progettato, come se, attraverso l'inserimento <strong>di</strong> tanti<br />

riferimenti figurati, si tentasse <strong>di</strong> recuperare il significato e la<br />

<strong>di</strong>mensione spaziale. Come si è detto, in molti casi, ciò è giustificato<br />

dalla <strong>di</strong>fficile interpretazione dell'immagine nel suo giusto senso,<br />

data la complessità delle forme e delle rappresentazioni.<br />

33<br />

35<br />

34<br />

36<br />

158<br />

33. T. Ando, 21_21<br />

Design Sight, Tokyo.<br />

2005-2007. Schizzo <strong>di</strong><br />

<strong>stu<strong>di</strong></strong>o<br />

34. P. Eisenman,<br />

Fabbrica Colle a Colle<br />

Val D'Elsa, Siena,<br />

1999<br />

35. Mecanoo (H. Doll,<br />

F. Houben), Isala<br />

College a Silvolde,<br />

1990-1995<br />

36. O. M. Ungers,<br />

progetto per il Museo<br />

del Castello <strong>di</strong><br />

Morsbroich,<br />

Leverkusen, 1976-84

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