Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.
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sulle superfici: sono dunque l'effetto dei raggi luminosi, generati<br />
dalla sorgente <strong>di</strong> luce, che colpiscono la superficie e vengono<br />
riflessi in <strong>di</strong>rezione dell'occhio dell'osservatore. Ciò che egli vede<br />
è, pertanto, l'immagine riflessa della sorgente luminosa sulla<br />
superficie (figura 33). Questo fenomeno <strong>di</strong>pende dalla qualità della<br />
superficie illuminata: più questa è liscia, maggiore sarà il grado <strong>di</strong><br />
riflessione (la luce che non viene riflessa viene invece <strong>di</strong>ffusa), «se<br />
la superficie è perfettamente speculare, l'osservatore può<br />
<strong>di</strong>stinguere la forma della sorgente luminosa. Quando, infatti, la<br />
superficie è liscia, i raggi luminosi vengono riflessi in modo<br />
or<strong>di</strong>nato e soltanto alcuni raggiungono l'occhio dell'osservatore,<br />
determinando un'immagine più piccola e definita della sorgente <strong>di</strong><br />
luce; se invece la superficie è ruvida, i raggi luminosi vengono<br />
riflessi in modo caotico, cioè in più <strong>di</strong>rezioni, e quin<strong>di</strong> una<br />
maggiore quantità <strong>di</strong> essi raggiunge l'occhio dell'osservatore,<br />
determinando un'immagine <strong>di</strong> maggiori <strong>di</strong>mensioni, minore<br />
intensità luminosa e dai contorni sfocati» 61 .<br />
La geometria tra<strong>di</strong>zionale insegna la costruzione dei punti brillanti<br />
delle superfici, ma anche il computer, in modo più rapido, è<br />
capace <strong>di</strong> simularli finemente.<br />
Vi sono poi gli effetti <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione. Il fenomeno della<br />
<strong>di</strong>ffusione può anche essere chiamato riflessione <strong>di</strong>ffusa e<br />
<strong>di</strong>fferisce dalla semplice riflessione perché la <strong>di</strong>rezione della luce<br />
<strong>di</strong>ffusa non <strong>di</strong>pende univocamente da quella del raggio incidente:<br />
la luce <strong>di</strong>ffusa viene infatti riflessa in tutte le <strong>di</strong>rezioni.<br />
Dobbiamo inoltre tenere in considerazione il fatto che la luce che<br />
colpisce una superficie opaca viene <strong>di</strong>ffusa all'intorno e solo una<br />
parte <strong>di</strong> questa luce <strong>di</strong>ffusa raggiunge l'occhio dell'osservatore, e<br />
questo fatto determina una certa chiarezza apparente del corpo. Il<br />
grado d'illuminazione <strong>di</strong> un punto (regolato dalla legge <strong>di</strong> Lambert)<br />
è pertanto <strong>di</strong>verso dalla chiarezza apparente <strong>di</strong> quello stesso<br />
punto, che quin<strong>di</strong> non avrà un valore univoco ma varierà a<br />
seconda dell'osservatore 62 .<br />
Gli effetti della rifrazione, che consiste nella deviazione dei<br />
raggi luminosi rispetto alla <strong>di</strong>rezione originaria e si verifica sulla<br />
superficie <strong>di</strong> separazione <strong>di</strong> due mezzi otticamente <strong>di</strong>versi. Questo<br />
fenomeno è generalmente accompagnato anche da una<br />
riflessione. L'angolo <strong>di</strong> rifrazione è legato all'angolo <strong>di</strong> incidenza da<br />
una relazione che <strong>di</strong>pende dall'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />
rifrazione del secondo mezzo rispetto al<br />
primo. Se il primo mezzo è il vuoto l'in<strong>di</strong>ce<br />
<strong>di</strong> rifrazione è detto assoluto. In architettura<br />
non capita sovente la necessità <strong>di</strong><br />
descrivere gli effetti <strong>di</strong> rifrazione, se non in<br />
casi molto particolari, ad esempio in<br />
presenza <strong>di</strong> volumi d'acqua nella<br />
composizione.<br />
L'effetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssolvenza è dovuto alla<br />
130<br />
33. Terragni, Sironi e<br />
Nizzoli, allestimento<br />
celebrativo. 1932<br />
33