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Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.

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comunicare la prima idea del progetto, ed elaborarla rapidamente<br />

attraverso il <strong>di</strong>segno. Dall'osservazione <strong>di</strong> molti schizzi <strong>di</strong><br />

architetture progettate, nell'arco della storia, si può notare che il<br />

ricorso alla prospettiva è quasi sempre presente, perché<br />

costituisce il metodo grafico più affine alla visione percettiva che<br />

l'uomo ha dello spazio, e quin<strong>di</strong> forse il più naturale e intuitivo<br />

nella rappresentazione soggettiva. Tuttavia le importanti <strong>di</strong>fferenze<br />

tra strumento manuale e <strong>di</strong>gitale li spingono nuovamente verso<br />

momenti e compiti separati all'interno dell'iter <strong>di</strong>segnativo del<br />

progetto. La prima <strong>di</strong>efferenza su cui abbiamo in più occasioni<br />

incentrato il <strong>di</strong>scorso, è ovviamente la capacità <strong>di</strong> prefigurazione<br />

insita nel <strong>di</strong>segno manuale e non in quello <strong>di</strong>gitale. La seconda<br />

<strong>di</strong>fferenza fondamentale sta nella <strong>di</strong>versa precisione geometrica<br />

del <strong>di</strong>segno a parità <strong>di</strong> velocità <strong>di</strong> realizzazione. Ovviamente lo<br />

schizzo a mano libera usa una prospettiva intuitiva e quin<strong>di</strong> non<br />

costruita geometricamente, che ha un forte margine d'errore, e<br />

presuppone, tra l'altro, la capacità dell'autore <strong>di</strong> intuizione<br />

prospettica (che è una dote sicuramente un po' innata e un po'<br />

coltivabile con l'esercizio). Invece il computer restituisce in modo<br />

imme<strong>di</strong>ato un'immagine prospettica assolutamente precisa,<br />

scaturita dalla visualizzazione <strong>di</strong> un modello tri<strong>di</strong>mensionale<br />

virtuale (la cui costruzione non è inclusa ovviamente nel raffronto<br />

<strong>di</strong> velocità dei due <strong>di</strong>segni 71 ), e può ad<strong>di</strong>rittura riprodurre<br />

facilmente deformazioni curvilinee che imitano il funzionamento<br />

dell'obiettivo fotografico. L'operatore che usa il computer non deve<br />

essere necessariamente dotato <strong>di</strong> intuizione prospettica per avere<br />

un buon risultato e ciò, da un lato, si può ripercuotere sulla<br />

produzione <strong>di</strong> moltitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> immagini scontate e ridondanti, a cui<br />

forse non viene data la giusta importanza.<br />

Un concetto fondamentale che vorrei insinuare è che questo uso,<br />

così abbondante, dell'immagine prospettica, si traduce nella<br />

progettazione <strong>di</strong> spazi “percettivamente omni<strong>di</strong>rezionali”, cioè <strong>di</strong><br />

spazi che possono essere guardati in<strong>di</strong>fferentemente in tutte le<br />

<strong>di</strong>rezioni senza avere una <strong>di</strong>rezione preferenziale <strong>di</strong> fruizione<br />

visiva. Mi spego meglio: quando il <strong>di</strong>segno in prospettiva era<br />

riservato alla rappresentazione <strong>di</strong> alcune vedute selezionate, e<br />

solo in alcuni momenti definiti della progettazione, le forme<br />

architettoniche erano paradossalmente più ricche <strong>di</strong> punti <strong>di</strong><br />

riferimento prospettici. Era come se la forma stessa<br />

dell'architettura portasse in se un certo numero <strong>di</strong> possibili viste<br />

prospettiche preferenziali, attraverso cui essere guardata. Ad<br />

esempio, le opere <strong>di</strong> Brunelleschi avevano una concreta marcata<br />

linearità, evidenziata dalla bicromia, le note rappresentazioni<br />

prospettiche rinascimentali inquadravano frontalmente architetture<br />

perfettamente simmetriche, quasi che la loro essenza fondatrice<br />

fosse proprio la convergenza <strong>di</strong> tutte le linee in un punto, e come<br />

se da quel solo punto fossero destinate ad essere ammirate per<br />

sempre. Mentre, quando guar<strong>di</strong>amo i movimenti Moderni del XX<br />

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