08.06.2013 Views

Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.

Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.

Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

nell'opera architettonica del Bramante. Sul finire del Quattrocento<br />

egli realizzò infatti l'abside <strong>di</strong> S. Maria presso S. Satiro a Milano, in<br />

cui in circa un metro <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà reale viene simulata una<br />

profon<strong>di</strong>tà illusoria più che decuplicata 66 .<br />

Nei <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> Fra Giocondo, non si scorge nessuna ricerca grafica<br />

espressiva che miri all'esaltazione volumetrica; il segno è netto e<br />

pulito e la ricerca <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà spaziale è demandata interamente<br />

alla costruzione prospettica. Anche per lui, come per il Cronaca, è<br />

importante la ricerca formale del particolare piuttosto che la<br />

visione d'insieme, e quin<strong>di</strong> i suoi <strong>di</strong>segni sono precisi ed elaborati<br />

(figura 27).<br />

I Sangallo adoperano riga e squadra, e <strong>di</strong>segnano piante precise<br />

dove i muri appaiono campiti. Nei loro <strong>di</strong>segni sono messe in<br />

evidenza le masse e i loro rapporti anche nei minimi particolari<br />

costruttivi 67 . Ad Antonio da Sangallo il Giovane (1485 -1546), si<br />

deve l'introduzione della resa delle ombre nelle proiezioni<br />

ortogonali, mentre fino ad allora questa tecnica era stata riservata<br />

ai soli <strong>di</strong>segni prospettici 68 (figure 18 e 19).<br />

A <strong>di</strong>mostrazione delle <strong>di</strong>fferenze nell'espressione dei <strong>di</strong>versi artisti,<br />

ve<strong>di</strong>amo come i <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> Raffaello si rispecchino nel suo essere<br />

pittore, per la loro delicatezza e ricercatezza compositiva: non c'è<br />

un segno fermo e preciso come nel Bramante o nei Sangallo, ma<br />

pur nella oggettività del <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> architettura, si coglie la natura<br />

vibrante del segno del pittore, che emula sapientemente luci e<br />

ombre 69 (figura 20).<br />

Anche nel Peruzzi (1481-1536) il <strong>di</strong>segno non è semplicemente<br />

lineare: per ottenre effetti espressivi egli usa inchiostro e<br />

sanguigna nello stesso <strong>di</strong>segno. Il segno è forte ed i particolari<br />

sono quotati e spiegati con note scritte, che in<strong>di</strong>cano anche i<br />

materiali usati (figura 21). Alcune delle sue tavole sono<br />

magistralmente <strong>di</strong>segnate a mano libera con segno dritto e<br />

<strong>di</strong>fferenziato per spessori e con intersezioni nette 70 .<br />

In Baldassarre Peruzzi compare anche un <strong>di</strong>segno in prospettiva,<br />

costruita geometricamente, molto sviluppato rispetto ai suoi<br />

predecessori 71 .<br />

18<br />

19<br />

15<br />

17. Disegno del<br />

Bramante<br />

18. Disegno <strong>di</strong> Antonio<br />

da Sangallo per<br />

l'abside meri<strong>di</strong>onale <strong>di</strong><br />

San Pietro<br />

19. Disegno <strong>di</strong><br />

Giuliano da Sangallo<br />

per la facciata <strong>di</strong> San<br />

Lorenzo a Firenze<br />

17

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!