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Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.

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contrapposizione tra superficie, originariamente intesa come ente<br />

bi<strong>di</strong>mensionale, e profon<strong>di</strong>tà 57 . Bernard Cache afferma che<br />

l'immagine<br />

«non è più l'immagine dell'oggetto, ma l'immagine <strong>di</strong> tutte le<br />

costrizioni dalla cui combinazione l'oggetto è creato. Quest'oggetto<br />

non riproduce più un modello <strong>di</strong> imitazione, ma dà corpo a un<br />

modello <strong>di</strong> simulazione» 58 .<br />

La simulazione dell'oggetto, ottenuta virtualmente grazie al mezzo<br />

informatico, non è più temporalmente conseguente alle leggi che<br />

definiscono graficamente il progetto, ma spesso le precede<br />

scaturendo automaticamente dall'elaborazione <strong>di</strong> concetti tradotti<br />

nel linguaggio macchina e attraverso <strong>di</strong> esso tramutati in<br />

immagine.<br />

Con la possibilità <strong>di</strong> rappresentare le geometrie n-<strong>di</strong>mensionali e<br />

non-euclidee, si può parlare anche <strong>di</strong> un superamento della realtà<br />

percettiva: la geometria, che è una scienza nata originariamente<br />

proprio per misurare il mondo fisico così come l'uomo lo<br />

percepisce, ha ampliato i propri confini tanto da perdere il nesso<br />

con le potenzialità della percezione 59 . Da qui il dubbio su cosa il<br />

<strong>di</strong>segno sia chiamato a rappresentare, se per sua natura questo è<br />

regolato dalle leggi della percezione. Esso non essendo adatto<br />

rappresentare la natura intima delle geometrie complesse, dovrà<br />

comunque ricondurle ad un piano percepibile e ciò implica<br />

necessariamente una certa inadeguatezza della rappresentazione<br />

nei confronti della conformazione reale dell'oggetto. Per questo le<br />

sue nuove tendenze espressive sono tese verso qualità percettive<br />

ambigue o indefinite, volte forse a sottolineare questa natura <strong>di</strong><br />

strumento <strong>di</strong> visualizzazione <strong>di</strong> processi che gestiscono geometrie<br />

complesse.<br />

Potrebbero sorgere delle perplessità anche sul fatto che il<br />

<strong>di</strong>segno crea per definizione una cosa fissa, in esso il concetto <strong>di</strong><br />

moto può essere solo evocato tramite il suo uso ripetuto in<br />

sequenza o attraverso particolari effetti grafici, e dunque esso si<br />

potrebbe ritrovare come mezzo non più sufficiente a comunicare<br />

contenuti <strong>di</strong> progetto, basati su concetti <strong>di</strong>namici, e fondatori <strong>di</strong><br />

molte architetture contemporanee. Può avvenire infatti che,<br />

quando si lavora all'interno della <strong>di</strong>mensione spazio-temporale del<br />

computer, la forma muta costantemente secondo parametri<br />

variabili. Dunque, dal punto <strong>di</strong> vista concettuale, potrebbero<br />

essere avanzate delle perplessità quando un'immagine viene<br />

bloccata per realizzare un'architettura come ente statico 60 . È per<br />

questo che il progetto tende a necessitare oggi <strong>di</strong> una notevole<br />

quantità <strong>di</strong> <strong>di</strong>segni e immagini per essere spiegato, e ciò si traduce<br />

spesso nell'uso <strong>di</strong> rappresentazioni filmiche, o sequenze <strong>di</strong><br />

immagini statiche, che, come approfon<strong>di</strong>remo più avanti,<br />

<strong>di</strong>ventano tipiche della rappresentazione del progetto <strong>di</strong>gitale.<br />

Insomma, si può anche ammettere che lo strumento sia<br />

arrivato dopo lo sviluppo <strong>di</strong> certe teorie, ma certamente il suo<br />

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