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Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.

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2. Ricerca ed analisi sulla rappresentazione del progetto<br />

architettonico dal 1960 all'attualità. Aspetti del <strong>di</strong>segno<br />

<strong>di</strong>gitale<br />

La scelta <strong>di</strong> de<strong>di</strong>care, a questo periodo della produzione<br />

architettonica, una parte della ricerca ed una prima analisi critica,<br />

che conduce all'elaborazione <strong>di</strong> alcune considerazioni<br />

sull'espressività dello strumento grafico <strong>di</strong>gitale, scaturisce dalla<br />

necessità <strong>di</strong> isolare e <strong>stu<strong>di</strong></strong>are con maggiore attenzione le<br />

<strong>di</strong>namiche generate dalla sua introduzione nel <strong>di</strong>segno del<br />

progetto.<br />

Le prime sperimentazioni grafiche in ambiente <strong>di</strong>gitale, come<br />

vedremo, risalgono infatti agli anni Sessanta del Novecento, e lo<br />

strumento si <strong>di</strong>ffuse ampiamente negli <strong>stu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> architettura solo alla<br />

fine <strong>degli</strong> anni Ottanta, per <strong>di</strong>ventare <strong>di</strong> uso comune negli ultimi<br />

decenni più attuali. Nell'arco <strong>di</strong> questo periodo, <strong>di</strong> intensa e varia<br />

ricerca formale, l'architettura ha trovato molteplici sistemi <strong>di</strong><br />

espressione, sia nel metodo che nella tecnica <strong>di</strong> rappresentazione.<br />

Strumenti manuali e <strong>di</strong>gitali hanno convissuto, prevalendo ora<br />

l'uno ora l'altro, all'interno <strong>degli</strong> stessi processi progettuali. Per<br />

questo le <strong>di</strong>namiche rappresentative del progetto <strong>di</strong> quest'ultimo<br />

cinquantennio appaiono decisamente complesse. Su<br />

quest'argomento si continuano a scrivere numerosi contributi, alla<br />

ricerca <strong>di</strong> spiegazioni e nuove definizioni per un <strong>di</strong>segno<br />

profondamente sconvolto nella sua prassi e nel suo aspetto<br />

espressivo. La rapida e continua evoluzione <strong>degli</strong> strumenti<br />

informatici, in un lasso <strong>di</strong> tempo così breve rispetto all'evoluzione<br />

storica <strong>degli</strong> altri strumenti <strong>di</strong> rappresentazione, non ha forse<br />

ancora permesso <strong>di</strong> soffermarsi sull'analisi delle sue potenzialità <strong>di</strong><br />

espressione, relegando i risultati all'automatizzazione e rischiando<br />

che l'importanza del <strong>di</strong>segno nel processo progettuale venga<br />

offuscata dagli innovati contenuti dell'architettura.<br />

Il confronto ed il nesso tra strumenti manuali e <strong>di</strong>gitali del <strong>di</strong>segno<br />

saranno alcuni dei car<strong>di</strong>ni dell'argomentazione <strong>di</strong> questa tesi,<br />

anche nei due successivi capitoli, dove si cercherà <strong>di</strong> identificare<br />

le possibili linee <strong>di</strong> continuità del <strong>di</strong>segno attraverso il suo<br />

evolversi, e dunque anche al variare dei suoi strumenti.<br />

2.1. Storia ed evoluzione <strong>degli</strong> strumenti grafici <strong>di</strong>gitali<br />

Prima <strong>di</strong> iniziare l'esposizione <strong>di</strong> fatti e concetti, vorrei porre<br />

l'accento su una questione <strong>di</strong> fondo secondo me molto rilevante, ai<br />

fini della comprensione del rapporto tra <strong>di</strong>segno e architettura. Nei<br />

secoli precedenti l'architettura si è espressa con strumenti nati ed<br />

esclusivamente de<strong>di</strong>cati alla pratica del <strong>di</strong>segno, pur nei suoi<br />

<strong>di</strong>versi impieghi artistici e scientifici. Il mezzo informatico nasce<br />

invece come strumento <strong>di</strong> calcolo, ed è destinato ad una grande<br />

versatilità d'utilizzo, per essere in<strong>di</strong>rizzato verso <strong>di</strong>verse vie <strong>di</strong><br />

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