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Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.

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4.5. L'uso del colore nella rappresentazione del progetto<br />

Questo paragrafo è riservato all'osservazione dell'uso del<br />

colore nella rappresentazione del progetto architettonico. Ho pensato<br />

<strong>di</strong> soffermarmi su quest'aspetto avendo notato che l'uso del colore<br />

non è spesso scontato, ma segue a volte regole precise, che lo<br />

rendono partecipe dei processi comunicativi <strong>di</strong> cui è dotata<br />

l'immagine. Per poter usare il colore con determinate finalità è<br />

necessario conoscerne gli aspetti teorici e le implicazioni percettive.<br />

Ve<strong>di</strong>amo che il modo più spontaneo <strong>di</strong> usare il colore nella<br />

rappresentazione architettonica è quello che imita l'aspetto reale. Il<br />

colore dunque ha un valore <strong>di</strong> emulazione e la sua interpretazione,<br />

che corrisponde al colore del materiale che rappresenta, è<br />

imme<strong>di</strong>ata. Questo modo <strong>di</strong> usare il colore è certamente il più antico<br />

e <strong>di</strong>ffuso nella storia. Tuttavia possiamo trovare casi in cui il colore è<br />

esaltato verso tonalità estreme, rispetto alla tonalità reale: in queste<br />

situazioni il colore assume anche un valore simbolico, cioè non<br />

esprime più, in modo imitativo, il colore dell'oggetto che rappresenta,<br />

ma ne <strong>di</strong>chiara il tono in modo innaturale, generalmente per<br />

<strong>di</strong>fferenziare ed identificare <strong>degli</strong> elementi <strong>di</strong>versi. In questo caso, ad<br />

esempio, un oggetto <strong>di</strong> materiale laterizio sarà rappresentato con un<br />

rosso vivo e <strong>degli</strong> elementi <strong>di</strong> vegetazione con un tono verde acceso<br />

o comunque non rispondente al reale, l'acqua blu e così via (figure<br />

87 e 89).<br />

Quando la colorazione simbolica del <strong>di</strong>segno non risponde ad<br />

una tonalità del materiale, spesso è usata come in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> un preciso<br />

significato. Ad esempio, due colori opposti possono ad esempio<br />

essere usati in contrasto per evidenziare una <strong>di</strong>fferenza (figure 86 e<br />

88), o tre tonalità dei colori primari su <strong>di</strong>versi elementi possono<br />

sottolineare una separazione (figura 90), o ancora passaggi <strong>di</strong><br />

gradazione cromatica possono marcare una sequenzialità (figura.<br />

91).<br />

Ovviamente il colore può essere usato anche come<br />

riferimento associato ad una legenda, ma in questo caso è privo <strong>di</strong><br />

significato proprio.<br />

Un altro caso molto <strong>di</strong>ffuso è quello in cui si usa il colore come<br />

campitura totale <strong>di</strong> uno spazio, col fine <strong>di</strong> delimitarlo e separarlo da<br />

altro. In genere si vuole separare il vuoto dal pieno, l'interno<br />

dall'esterno, oppure l'oggetto dallo sfondo. Per questo scopo è usato<br />

sovente il contrasto bianco e nero (figura 94).<br />

Infine riserviamo alcune considerazioni al colore dello sfondo.<br />

In primo luogo il colore dello sfondo può <strong>di</strong>pendere dal colore<br />

naturale del supporto, che non è sempre necessariamente bianco,<br />

anzi spesso viene scelto <strong>di</strong> altri colori proprio per l'effetto<br />

caratterizzante e la generazione <strong>di</strong> interessanti interferenze col<br />

colore usato per <strong>di</strong>segnare (figure 92 e 93). Altre volte lo sfondo<br />

viene colorato e l'oggetto architettonico lasciato bianco, e messo in<br />

risalto in questo modo (figura 95).<br />

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